Pagina:Oriani - Oro incenso mirra, Bologna, Cappelli, 1943.djvu/266: differenze tra le versioni
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— Giacchè volevate salire meco sull’altana di Zola, accompagnatemi sul campanile di Seraphitus: là saremo più in alto, in un’aria, in una luce più pura. |
— Giacchè volevate salire meco sull’altana di Zola, accompagnatemi sul campanile di Seraphitus: là saremo più in alto, in un’aria, in una luce più pura. |
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— E vedremo tutta la città e il suo bel territorio, i villaggi vicini, la grande rocca di {{AutoreCitato|Hugo}}, indefinibile e portentosa agglomerazione di castelli, le ville eleganti di {{AutoreCitato|George Sand}}, il capriccioso villino di {{AutoreCitato|Alfred de Musset|Musset}}, il vecchio Maniero di {{AutoreCitato|Alphonse de Lamartine|Lamartine}}... — seguitò con accento quasi ironico. |
— E vedremo tutta la città e il suo bel territorio, i villaggi vicini, la grande rocca di {{AutoreCitato|Victor Hugo|Hugo}}, indefinibile e portentosa agglomerazione di castelli, le ville eleganti di {{AutoreCitato|George Sand|George Sand}}, il capriccioso villino di {{AutoreCitato|Alfred de Musset|Musset}}, il vecchio Maniero di {{AutoreCitato|Alphonse de Lamartine|Lamartine}}... — seguitò con accento quasi ironico. |
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— Seraphitus! — mormorò la duchessa. |
— Seraphitus! — mormorò la duchessa. |