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— Ah! — proruppe quasi stizzosamente la duchessa — non avrete dunque mai un momento di entusiasmo, sarete sempre un critico?
Quindi illuminandosi in viso:
— Giacchè volevate salire meco sull’altana di Zola, accompagnatemi sul campanile di Seraphitus: là saremo più in alto, in un’aria, in una luce più pura.
— E vedremo tutta la città e il suo bel territorio, i villaggi vicini, la grande rocca di Hugo, indefinibile e portentosa agglomerazione di castelli, le ville eleganti di George Sand, il capriccioso villino di Musset, il vecchio Maniero di Lamartine... — seguitò con accento quasi ironico.
— Seraphitus! — mormorò la duchessa.
— Voi vi chinerete dall’alto del suo campanile come egli dalla cima del Fiord, ed altrettanto impassibile.
— No.
— Non vorrete dunque guardare?
— Sì, ma in alto.
L’illustre critico non rispose.