Pagina:Sequi - In val di Bisenzio, Pichi, Arezzo, 1883.djvu/14: differenze tra le versioni
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fingendo una cacciata notturna L’amico mio non sapendo a qual motivo volessi portarmi in quell’ora, e così armato, alla campagna richiesemi spiegazione della misteriosa gita: allora io gli feci noto, che era per un’operazione arrischiata e pericolosa, alla quale mi accingeva senza misurare il pericolo, poichè trattavasi di mettere in salvo alcuni interessanti personaggi, dei quali la vita era troppo preziosa, e che poco costava in confronto la nostra, spendendola per Essi; e quando Egli non si fosse sentito il coraggio di seguirmi, fosse pure ritornato indietro, che io solo, avrei adempiuto a quanto mi era imposto, fidandomi però del suo silenzio; ed Egli mi rispose se ti salvi te ed Essi, sarò salvo anch’io, e se dovremmo incontrar male non mi lagnerò per questo con te, e tirammo innanzi così. |
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Giunti presso la casa di un mio conoscente certo Michelangiolo Barni, chiesi a questo di darmi per poche ore il suo cavallo e barroccino; ed avutolo, salimmo sopra, e ci avvicinammo al luogo ove io avea lasciata la interessante coppia che dovea salvarsi. |
Giunti presso la casa di un mio conoscente certo Michelangiolo Barni, chiesi a questo di darmi per poche ore il suo cavallo e barroccino; ed avutolo, salimmo sopra, e ci avvicinammo al luogo ove io avea lasciata la interessante coppia che dovea salvarsi. |