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fingendo una cacciata notturna L’amico mio non sapendo a qual motivo volessi portarmi in quell’ora, e così armato, alla campagna richiesemi spiegazione della misteriosa gita: allora io gli feci noto, che era per un’operazione arrischiata e pericolosa, alla quale mi accingeva senza misurare il pericolo, poichè trattavasi di mettere in salvo alcuni interessanti personaggi, dei quali la vita era troppo preziosa, e che poco costava in confronto la nostra, spendendola per Essi; e quando Egli non si fosse sentito il coraggio di seguirmi, fosse pure ritornato indietro, che io solo, avrei adempiuto a quanto mi era imposto, fidandomi però del suo silenzio; ed Egli mi rispose se ti salvi te ed Essi, sarò salvo anch’io, e se dovremmo incontrar male non mi lagnerò per questo con te, e tirammo innanzi così.

Giunti presso la casa di un mio conoscente certo Michelangiolo Barni, chiesi a questo di darmi per poche ore il suo cavallo e barroccino; ed avutolo, salimmo sopra, e ci avvicinammo al luogo ove io avea lasciata la interessante coppia che dovea salvarsi.

Arrivati al nascondiglio io feci il cenno che era convenuto fra noi la mattina: Ma oh Dio! qual fu la mia sorpresa quando non sentii rispondermi al 1°, al 2° nè al 3° cenno ripetuto. Io mi sentia gelare, e mille e mille timori opprimevano il mio spirito nè sapeami render ragione del come ciò avvenisse. Fu allora che io feci noto all’amico le persone di cui si trattava: il timore che fossero stati scoperti nel nascondiglio, e l’idea che spontaneamente fossero di colà scomparsi dubitando di un tradimento, erano pensieri che passavano dolorosamente traverso alla mia mente, nè sapeva che fare, che risolvere: ad un tratto una ispirazione di un genio a me ignoto mi suggerì di tornare al mulino di Pispola, ove potevano essersi forse rivolti nuovamente.

Infatti introdotta la mia vettura nel centro delle folte veltrici che esistevano nelle sponde del Bisenzio, mi incamminai verso il mulino, e chiamato il mulinaro entrai, e vidi l’ardito guerriero ed il suo compagno, che in mezzo alla famiglia del mugnaio sedevansi a tavola con una tranquillità, e sicurezza