Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/182: differenze tra le versioni

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di quel pazzo, di quel gran malanno, di quel voltafaccia,
di quel pazzo, di quel gran malanno, di quel voltafaccia,
che, pur dïanzi, a me promise e a Giunone, che guerra
{{R|830}}che, pur dïanzi, a me promise e a Giunone, che guerra
egli farebbe ai Troiani, darebbe soccorso agli Argivi:
egli farebbe ai Troiani, darebbe soccorso agli Argivi:
e coi Troiani, invece, pugna ora, ed ha tutto scordato!».
e coi Troiani, invece, pugna ora, ed ha tutto scordato!».
E, cosí detto, cacciò dal carro giú Stenelo a tèrra,
E, cosí detto, cacciò dal carro giú Stenelo a tèrra,
che con la mano indietro lo trasse; ed ei subito scese;
che con la mano indietro lo trasse; ed ei subito scese;
e sopra il carro sali, vicina al figliuol di Tidèo,
{{R|835}}e sopra il carro sali, vicina al figliuol di Tidèo,
ansia di pugne, la Dea. Cigolava alto l’asse di faggio,
ansia di pugne, la Dea. Cigolava alto l’asse di faggio,
al peso: ché un eroe portava, e una Diva tremenda.
al peso: ché un eroe portava, e una Diva tremenda.
Essa i corsieri avventò solidunguli prima su Marte.
Essa i corsieri avventò solidunguli prima su Marte.
L’armi al piú prode campione d’Etolia stava egli predando,
L’armi al piú prode campione d’Etolia stava egli predando,
a Perifante, immane d’Ocesio bellissimo figlio.
{{R|840}}a Perifante, immane d’Ocesio bellissimo figlio.
Marte cruento lo stava spogliando. Ed Atena si cinse
Marte cruento lo stava spogliando. Ed Atena si cinse
l’elmo d’Averno, che lei rendesse invisibile a Marte.
l’elmo d’Averno, che lei rendesse invisibile a Marte.
Or, come questi vide venire il divino Tidíde,
Or, come questi vide venire il divino Tidíde,
quivi disteso a terra lasciò Perifante gigante,
quivi disteso a terra lasciò Perifante gigante,
dov’ei l’aveva ucciso, gli aveva levata la vita,
{{R|845}}dov’ei l’aveva ucciso, gli aveva levata la vita,
e al figlio di Tidèo, domator di cavalli, si volse.
e al figlio di Tidèo, domator di cavalli, si volse.
E quando l’un su l’altro movendo, già eran vicini,
E quando l’un su l’altro movendo, già eran vicini,
Marte per primo, sopra le redini e il giogo proteso,
Marte per primo, sopra le redini e il giogo proteso,
scagliò l’asta di bronzo, bramoso di tòrgli la vita.
scagliò l’asta di bronzo, bramoso di tòrgli la vita.
Ma lo ghermí con la mano la Diva dagli occhi azzurrini,
{{R|850}}Ma lo ghermí con la mano la Diva dagli occhi azzurrini,
e sotto il carro lo spinse, ché vano sortisse il suo volo.
e sotto il carro lo spinse, ché vano sortisse il suo volo.
Secondo, poi, lanciò Dïomede, fiero urlo di guerra,
Secondo, poi, lanciò Dïomede, fiero urlo di guerra,
l’asta di bronzo; e la spinse la Diva, figliuola di Giove,
l’asta di bronzo; e la spinse la Diva, figliuola di Giove,
verso l’estremo ventre, dov’era aggirata una fascia.
verso l’estremo ventre, dov’era aggirata una fascia.
Qui lo colpí la Dea, lo ferí, lacerò la sua cute,
{{R|855}}Qui lo colpí la Dea, lo ferí, lacerò la sua cute,
e l’asta ancora svelse. Un urlo die’ il bronzeo Marte,
e l’asta ancora svelse. Un urlo die’ il bronzeo Marte,
qual novemila, o vuoi diecimila guerrieri a battaglia
qual novemila, o vuoi diecimila guerrieri a battaglia