Pagina:Annali d'Italia, Vol. 1.djvu/92: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
Bot: modifica fittizia Pywikibot
Cruccone (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|123|ANNALI D'ITALIA, ANNO XXXIX.|124}}
{{RigaIntestazione|123|{{Sc|annali d’italia, anno xxxix.}}|124}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin="s1" /><section begin="s1" />gran contento allo spargimento del loro sangue. Talvolta ancora, mancando i gladiatori, facea ghermire taluno della plebe; e colla lingua tagliata, affinchè non potesse gridare, il forzava a combattere con le fiere. Così di giorno in giorno andava egli crescendo nella crudeltà, sfoggiando nelle pazzie, e gettando smoderata copia di danaro in vari spettacoli e in demolir case per nuovi anfiteatri. In quest’anno<ref>{{AutoreCitato|Filone di Alessandria|Philo.}}, in Flacc. {{AutoreCitato|Flavio Giuseppe|Joseph.}}, in Antiq. Judaic. {{AutoreCitato|Eusebio di Cesarea|Eusebius}}, et alii.</ref>, per quanto si crede, la mano di Dio cominciò a farsi sentire in Levante contra de’ Giudei, fieri persecutori del già nato Cristianesimo. Ebbero principio in Egitto le turbolenze mosse contra di tal nazione, che in più centinaia di migliaia abitava in quella ricchissima provincia, con essersi sollevato il popolo di Alessandria contra d’essi in occasione che il re ''Agrippa'' arrivò a quella città. Gran copia di loro fu maltrattata, tormentata, uccisa; saccheggiate le lor case, spogliati i magazzini, e ridotto quel gran popolo ad un’estrema miseria. La storia distesamente si legge ne’ libri di {{AutoreCitato|Filone di Alessandria|Filone}} contra Flacco, negli Annali del {{AutoreCitato|Cesare Baronio|Baronio}} all’anno 40, in quei dell’Usserio e d’altri. L’istituto mio non soffre ch’io ne dica di più.<section end="s1" />
<section begin="s1" /><section begin="s1" />gran contento allo spargimento del loro sangue. Talvolta ancora, mancando i gladiatori, facea ghermire taluno della plebe; e colla lingua tagliata, affinchè non potesse gridare, il forzava a combattere con le fiere. Così di giorno in giorno andava egli crescendo nella crudeltà, sfoggiando nelle pazzie, e gettando smoderata copia di danaro in vari spettacoli e in demolir case per nuovi anfiteatri. In quest’anno<ref>{{AutoreCitato|Filone di Alessandria|Philo.}}, in Flacc. {{AutoreCitato|Flavio Giuseppe|Joseph.}}, in Antiq. Judaic. {{AutoreCitato|Eusebio di Cesarea|Eusebius}}, et alii.</ref>, per quanto si crede, la mano di Dio cominciò a farsi sentire in Levante contra de’ Giudei, fieri persecutori del già nato Cristianesimo. Ebbero principio in Egitto le turbolenze mosse contra di tal nazione, che in più centinaia di migliaia abitava in quella ricchissima provincia, con essersi sollevato il popolo di Alessandria contra d’essi in occasione che il re ''{{Wl|Q298636|Agrippa}}'' arrivò a quella città. Gran copia di loro fu maltrattata, tormentata, uccisa; saccheggiate le lor case, spogliati i magazzini, e ridotto quel gran popolo ad un’estrema miseria. La storia distesamente si legge ne’ libri di {{AutoreCitato|Filone di Alessandria|Filone}} contra {{Wl|Q576917|Flacco}}, negli Annali del {{AutoreCitato|Cesare Baronio|Baronio}} all’anno 40, in quei dell’{{AutoreCitato|James Ussher|Usserio}} e d’altri. L’istituto mio non soffre ch’io ne dica di più.<section end="s1" />




<section begin="s2" />{{Anno di|{{Sc|Cristo XXXIX}}. Indizione {{Sc|XII}}.|{{Sc|Pietro Apostolo}} papa 11|{{Sc|Cajo Caligola}} imperadore 3.}}
<section begin="s2" />{{Anno di|{{Sc|Cristo xxxix}}. Indizione {{Sc|xii}}.|{{Sc|{{Wl|Q33923|Pietro}}}} Apostolo papa 11|{{Sc|{{Wl|Q1409|Cajo Caligola}}}} imperadore 3.}}




{{Centrato|''Consoli''}}
{{Centrato|''Consoli''}}


{{Centrato|{{Sc|Cajo Cesare Caligola Augusto}} per la seconda volta, {{Sc|Lucio Apronio Cesiano}}}}
{{Centrato|{{Sc|{{Wl|Q1409|Cajo Cesare Caligola Augusto}}}} per la seconda volta, {{Sc|{{Wl|Q1238506|Lucio Apronio Cesiano}}}}}}




Solamente per tutto il gennaio tenne ''Caligola'' il consolato<ref>{{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Sueton.}}, in Cajo, cap. 17.</ref>, e nelle calende di febbraio, per attestato di {{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}}<ref>{{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dio.}}, lib. 59.</ref>, rinunziò la dignità a ''Marco Sanquinio Massimo'', che era stato console un’altra volta. Continuò ''Apronio Cesiano'' nell’uffizio sino alla fine di giugno, per testimonianza {{Pagina Annali|Pagina:Annali d'Italia, Vol. 1.djvu/92|124}}del medesimo storico, e nelle susseguenti calende dicono che gli fu sostituito ''Gneo Domizio Corbulone''. Così il padre {{AutoreIgnoto|Stampa}}<ref>{{AutoreIgnoto|Stampa}} Continuat. Fastor. {{AutoreIgnoto|Sigonius}} et alii.</ref> ed altri, negando la sostituzione d’altri consoli. Ma {{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}} scrive, che incolpati da Caio i consoli, per non aver intimate le ferie pel suo giorno natalizio, e per aver solennizzata la vittoria d’Augusto contra di Marco Antonio, furono in quello stesso dì, cioè del suo natale, degradati, con rompere i loro fasci: ignominia tale, che l’un di essi consoli si uccise di poi da sè stesso. Aggiugne che allora succedette nel consolato ''Domizio Africano''. Secondo {{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio}}<ref>{{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Sueton.}}, in Cajo, c. 8.</ref> Cajo Caligola nacque nel dì 31 d’agosto; e però in quel dì succedette la mutazion de’ consoli, e ''Domizio Africano'' eletto console da Caligola, tenne il consolato sino al fine dell’anno. ''Domitium Afrum Collegam Cajus ipse sibi re, verbo Populus elegit''. Certo è, essere stati due personaggi diversi ''Domizio Corbulone'' e ''Domizio Africano'', come si ricava da {{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacito}}<ref>{{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacitus}}, Annal., lib. 3, cap. 33, et lib. 4, c. 52.</ref> che li nomina amendue. {{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}} anch’egli parla di essi sotto l’anno presente, con dire che ''Domizio Corbulone'' si guadagnò il consolato con far dei processi, e poscia aggiugne che anche ''Domizio Africano'' fu creato console. Quel solo che resta scuro, si è, qual dei due consoli deposti si troncasse il filo della vita; perciocchè tanto Sanquinio Massimo, quanto Corbulone sembra che vivessero alcuni anni ancora, se pur di amendue parla {{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacito}} negli Annali<ref>{{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacitus}}, Annal., lib. II, cap. 18.</ref>. Cajo nell’anno presente levò di nuovo al popolo il diritto dei Comizii, perchè ne seguiva dell’imbroglio, e lo restituì al senato. Era per altre cagioni in collera contro d’esso popolo, perchè sapea d’esserne odiato; vedea che scarso era il loro concorso agli spettacoli; e più volte intese che aveano levato rumore contro<section end="s2" />
Solamente per tutto il gennaio tenne ''Caligola'' il consolato<ref>{{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Sueton.}}, in Cajo, cap. 17.</ref>, e nelle calende di febbraio, per attestato di {{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}}<ref>{{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dio.}}, lib. 59.</ref>, rinunziò la dignità a ''{{Wl|Q354598|Marco Sanquinio Massimo}}'', che era stato console un’altra volta. Continuò ''Apronio Cesiano'' nell’uffizio sino alla fine di giugno, per testimonianza {{Pagina Annali|Pagina:Annali d'Italia, Vol. 1.djvu/92|124}}del medesimo storico, e nelle susseguenti calende dicono che gli fu sostituito ''{{Wl|Q313066|Gneo Domizio Corbulone}}''. Così il padre {{AutoreCitato|Giuseppe Maria Stampa|Stampa}}<ref>{{AutoreCitato|Giuseppe Maria Stampa|Stampa}} Continuat. Fastor. {{AutoreCitato|Carlo Sigonio|Sigonius}} et alii.</ref> ed altri, negando la sostituzione d’altri consoli. Ma {{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}} scrive, che incolpati da Caio i consoli, per non aver intimate le ferie pel suo giorno natalizio, e per aver solennizzata la vittoria d’{{Wl|Q1405|Augusto}} contra di {{Wl|Q51673|Marco Antonio}}, furono in quello stesso dì, cioè del suo natale, degradati, con rompere i loro fasci: ignominia tale, che l’un di essi consoli si uccise di poi da sè stesso. Aggiugne che allora succedette nel consolato ''{{Wl|Q868066|Domizio Africano}}''. Secondo {{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio}}<ref>{{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Sueton.}}, in Cajo, c. 8.</ref>, Cajo Caligola nacque nel dì 31 d’agosto; e però in quel dì succedette la mutazion de’ consoli, e ''Domizio Africano'' eletto console da Caligola, tenne il consolato sino al fine dell’anno. ''Domitium Afrum Collegam Cajus ipse sibi re, verbo Populus elegit''. Certo è, essere stati due personaggi diversi ''Domizio Corbulone'' e ''Domizio Africano'', come si ricava da {{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacito}}<ref>{{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacitus}}, Annal., lib. 3, cap. 33, et lib. 4, c. 52.</ref> che li nomina amendue. {{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}} anch’egli parla di essi sotto l’anno presente, con dire che ''Domizio Corbulone'' si guadagnò il consolato con far dei processi, e poscia aggiugne che anche ''Domizio Africano'' fu creato console. Quel solo che resta scuro, si è, qual dei due consoli deposti si troncasse il filo della vita; perciocchè tanto Sanquinio Massimo, quanto Corbulone sembra che vivessero alcuni anni ancora, se pur di amendue parla {{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacito}} negli Annali<ref>{{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacitus}}, Annal., lib. II, cap. 18.</ref>. Cajo nell’anno presente levò di nuovo al popolo il diritto dei Comizii, perchè ne seguiva dell’imbroglio, e lo restituì al senato. Era per altre cagioni in collera contro d’esso popolo, perchè sapea d’esserne odiato; vedea che scarso era il loro concorso agli spettacoli; e più volte intese che aveano levato rumore contro<section end="s2" />
Piè di pagina (non incluso)Piè di pagina (non incluso)
Riga 1: Riga 1:

<references/>
<references/>