Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/73: differenze tra le versioni

 
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Discese anche dal legno veloce la figlia di Crise;
Discese anche dal legno veloce la figlia di Crise;
e allora, presso all’ara guidandola, Ulisse lo scaltro,
e allora, presso all’ara guidandola, Ulisse lo scaltro,
la consegnò nelle mani del padre, con queste parole:
{{R|440}}la consegnò nelle mani del padre, con queste parole:
«A te mi manda il re di genti Agamènnone, o Crise,
«A te mi manda il re di genti Agamènnone, o Crise,
ch’io la tua figlia a te conduca, e una sacra ecatombe
ch’io la tua figlia a te conduca, e una sacra ecatombe
offra ad Apollo, da parte dei Dànai, ché il Nume si plachi,
offra ad Apollo, da parte dei Dànai, ché il Nume si plachi,
che tanto pianto e tanti cordogli ora infligge agli Argivi».
che tanto pianto e tanti cordogli ora infligge agli Argivi».
Detto cosí, nelle mani del padre la diede; e gioendo
{{R|445}}Detto cosí, nelle mani del padre la diede; e gioendo
quegli sua figlia accolse. Frattanto, le vittime sacre
quegli sua figlia accolse. Frattanto, le vittime sacre
quelli su l’ara bella ponevano in ordine; quindi
quelli su l’ara bella ponevano in ordine; quindi
diedero l’acqua alle mani, spartirono i chicchi dell’orzo;
diedero l’acqua alle mani, spartirono i chicchi dell’orzo;
e Crise ambe le mani levò, fece questa preghiera:
e Crise ambe le mani levò, fece questa preghiera:
«Odimi, o Dio dall’arco d’argento, signore di Crisa,
{{R|450}}«Odimi, o Dio dall’arco d’argento, signore di Crisa,
tu che di Cilla sacra signore e di Tènedo sei:
tu che di Cilla sacra signore e di Tènedo sei:
se le mie preci udisti pur dianzi, quando io ti pregavo,
se le mie preci udisti pur dianzi, quando io ti pregavo,
e a me rendesti onore, colpisti gli Achei fieramente:
e a me rendesti onore, colpísti gli Achei fieramente:
esaudisci la nuova preghiera che adesso ti volgo:
esaudisci la nuova preghiera che adesso ti volgo:
tieni lontana oramai dai Dànai l’orribile peste».
{{R|455}}tieni lontana oramai dai Dànai l’orribile peste».
Disse cosí pregando: e udì Febo Apollo la prece.
Disse cosí pregando: e udí Febo Apollo la prece.
Ora, poi ch’ebber pregato, cosparsi i granelli dell’orzo,
Ora, poi ch’ebber pregato, cosparsi i granelli dell’orzo,
tratte le gole in su, sgozzaron, scoiarono l’ostie,
tratte le gole in su, sgozzaron, scoiarono l’ostie,
tagliarono le cosce, le avvolsero d’adipe grasso,
tagliarono le cosce, le avvolsero d’adipe grasso,
fattone un doppio strato, minuzzoli sopra di carne
{{R|460}}fattone un doppio strato, minuzzoli sopra di carne
vi posero; indi il vecchio le infuse di fulgido vino
vi posero; indi il vecchio le infuse di fulgido vino
sopra fiammanti legne: garzoni reggevan gli spiedi.
sopra fiammanti legne: garzoni reggevan gli spiedi.
E poi che furon cotte le cosce, e divise l’entragne,
E poi che furon cotte le cosce, e divise l’entragne,
tutte divisero in pezzi le carni, e infilâr sugli spiedi;
tutte divisero in pezzi le carni, e infilâr sugli spiedi;
e quando furon cotte a punto, le tolser dal fuoco.
{{R|465}}e quando furon cotte a punto, le tolser dal fuoco.
E poi che fu il lavoro cessato, e imbandita la mensa,
E poi che fu il lavoro cessato, e imbandita la mensa,
qui banchettarono; e niuno restò con la voglia di cibo.
qui banchettarono; e niuno restò con la voglia di cibo.