Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/299: differenze tra le versioni

 
Smd13 (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
albergare. — Messer Torello disse: — Questo farò io volentieri. Io era testé in pensiero di mandare un questi miei infino vicin di Pavia per alcuna cosa: io nel manderò con voi, ed egli vi conducerá in parte dove voi albergherete assai convenevolemente. — Ed al piú discreto de’ suoi accostatosi, gl’impose quello che egli avesse a fare, e mandòl con loro: ed egli al suo luogo andatosene, prestamente, come si potè il meglio, fece ordinare una bella cena e metter le tavole in un suo giardino; e questo fatto, sopra la porta se ne venne ad aspettargli. Il famigliare, ragionando co’ gentili uomini di diverse cose, per certe strade gli trasviò ed al luogo del suo signore, senza che essi se n’accorgessero, condotti gli ebbe; li quali come messer Torel vide, tutto a piè fattosi loro incontro, ridendo disse: — Signori, voi siate i molto ben venuti. — Il Saladino, il quale accortissimo era, s’avvide che questo cavaliere aveva dubitato che essi non avesser tenuto lo ’nvito se, quando gli trovò, invitati gii avesse, e per ciò, acciò che negar non potessero d’esser la sera con lui, con ingegno a casa sua gli aveva condotti; e risposto al suo saluto, disse: — Messer, se de’ cortesi uomini l’uom si potesse ramaricare, noi ci dorremmo di voi il quale, lasciamo stare del nostro cammino che impedito alquanto avete, ma senza altro essere stata da noi la vostra benivolenza meritata che d’un sol saluto, a prender si alta cortesia come la vostra è, n’avete quasi costretti. — Il cavalier, savio e ben parlante, disse: — Signori, questa che voi ricevete da me, a rispetto di quella che vi si converrebbe, per quello che io ne’ vostri aspetti comprenda, fia povera cortesia: ma nel vero fuor di Pavia voi non potreste essere stati in luogo alcun che buon fosse, e per ciò non vi sia grave l’avere alquanto la via traversata per un poco men di disagio avere. — E cosí dicendo, la sua famiglia venuta da torno a costoro, come smontati furono, i cavalli adagiarono, e messer Torello i tre gentili uomini menò alle camere per loro apparecchiate, dove gli fece scalzare e rinfrescare alquanto con freschissimi vini, ed in ragionamenti piacevoli infino all’ora di poter cenar gli ritenne. Il Saladino ed i compagni ed i famigliari tutti sapevan latino, per che molto bene
albergare. — Messer Torello disse: — Questo farò io volentieri. Io era testé in pensiero di mandare un di questi miei infino vicin di Pavia per alcuna cosa: io nel manderò con voi, ed egli vi conducerá in parte dove voi albergherete assai convenevolemente. — Ed al piú discreto de’ suoi accostatosi, gl’impose quello che egli avesse a fare, e mandòl con loro: ed egli al suo luogo andatosene, prestamente, come si potè il meglio, fece ordinare una bella cena e metter le tavole in un suo giardino; e questo fatto, sopra la porta se ne venne ad aspettargli. Il famigliare, ragionando co’ gentili uomini di diverse cose, per certe strade gli trasviò ed al luogo del suo signore, senza che essi se n’accorgessero, condotti gli ebbe; li quali come messer Torel vide, tutto a piè fattosi loro incontro, ridendo disse: — Signori, voi siate i molto ben venuti. — Il Saladino, il quale accortissimo era, s’avvide che questo cavaliere aveva dubitato che essi non avesser tenuto lo ’nvito se, quando gli trovò, invitati gli avesse, e per ciò, acciò che negar non potessero d’esser la sera con lui, con ingegno a casa sua gli aveva condotti; e risposto al suo saluto, disse: — Messer, se de’ cortesi uomini l’uom si potesse ramaricare, noi ci dorremmo di voi il quale, lasciamo stare del nostro cammino che impedito alquanto avete, ma senza altro essere stata da noi la vostra benivolenza meritata che d’un sol saluto, a prender alta cortesia come la vostra è, n’avete quasi costretti. — Il cavalier, savio e ben parlante, disse: — Signori, questa che voi ricevete da me, a rispetto di quella che vi si converrebbe, per quello che io ne’ vostri aspetti comprenda, fia povera cortesia: ma nel vero fuor di Pavia voi non potreste essere stati in luogo alcun che buon fosse, e per ciò non vi sia grave l’avere alquanto la via traversata per un poco men di disagio avere. — E cosí dicendo, la sua famiglia venuta da torno a costoro, come smontati furono, i cavalli adagiarono, e messer Torello i tre gentili uomini menò alle camere per loro apparecchiate, dove gli fece scalzare e rinfrescare alquanto con freschissimi vini, ed in ragionamenti piacevoli infino all’ora di poter cenar gli ritenne. Il Saladino ed i compagni ed i famigliari tutti sapevan latino, per che molto bene