Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1922, XXI.djvu/47: differenze tra le versioni
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Ah pazienza! Sa il cielo quando potrò rivedere la mia cara Zelinda! Meschino di me! L’ho lasciata nelle mani de’ miei nemici in mezzo de’ suoi persecutori. È vero che don Roberto ha cura di lei, ma egli non sa il pericolo che la sovrasta<ref>Nelle ristampe: ''le sovrasta''.</ref>, ed ella non avrà coraggio di dirlo, ed io non ho avuto campo di manifestarlo. Questo pensiero m’inquieta più della privazione medesima. L’amore, il timore, la gelosia m’opprimono sì fattamente, che non sento la mia miseria, e sono indifferente agli oltraggi della fortuna. Ecco qui: un giovine |
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Ah pazienza! Sa il cielo quando potrò rivedere la mia cara |
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Zelinda! Meschino di me! L’ho lasciata nelle mani de’ |
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miei nemici in mezzo de’ suoi persecutori. E vero che don |
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Roberto ha cura di lei, ma egli non sa il pericolo che la sovrasta |
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O, ed ella non avrà coraggio di dirlo, ed io non ho avuto |
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campo di manifestarlo. Questo pensiero m’inquieta più della |
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privazione medesima. L’amore, il timore, la gelosia m’opprimono |
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sì fattamente, che non sento la mia miseria, e sono |
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indifferente agli oltraggi della fortuna. Ecco qui: un giovine |
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( 1 ) Nelle ristampe: le sovrasta. |
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