Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/392: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
Pywikibot touch edit
Casmiki (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|382|GUERRE GOTTICHE|}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=s1/>riusci, facendo pruove da dirsene, a procacciare la salvezza di alcuni: se non che al postutto vi dové egli stesso mordere il suolo in una a quanti erangli dintorno. Tale avvenimento fu di grave danno e cordoglio ai Romani, che in personaggi di sì eminente valore aveano riposto ogni loro speranza. Dei fuggiti ognuno del suo meglio procurò campare la vita, e di essi primo Barbatione, lancia di Belisario, con altri due entrato a spron battuto in Crotone <ref>Città della Calabria Ulteriore, al di là dei monti in Italia.</ref> v’appalesa il danno sofferto, aggiugnendo che sembravagli già vedere presso quelle mura il nemico. Belisario altamente addolorato per sì triste annunzio balzò di subito nelle navi, le quali alzata l’ancora e spinte da propizio vento afferrarono in quel dì stesso a Messana<ref>Messina</ref>, città della Sicilia di rimpetto a Regio, ed a settecento stadj da Crotone.<section end=s1/>
<section begin="s1" />sopraggiuntovi da' luoghi vicini riuscì, facendo pruove da dirsene, a procacciare la salvezza di alcuni: se non che al postutto vi dovè egli stesso mordere il suolo in una a quanti erangli dintorno. Tale avvenimento fu di grave danno e cordoglio ai Romani, che in personaggi di sì eminente valore aveano riposto ogni loro speranza. Dei fuggiti ognuno del suo meglio procurò campare la vita, e di essi primo Barbatione, lancia di Belisario, con altri due entrato a spron battuto in Crotone <ref>(1) Città della Calabria Ulteriore, al di là dei monti in Italia.</ref> v’appalesa il danno sofferto, aggiugnendo che sembravagli già vedere presso quelle mura il nemico. Belisario altamente addolorato per sì triste annunzio balzò di subito nelle navi, le quali alzata l’ancora e spinte da propizio vento afferrarono in quel dì stesso a Messana<ref>(2) Messina.</ref>, città della Sicilia di rimpetto a Regio, ed a settecento stadj da Crotone.<section end="s1" />
----
----
<section begin=s2/>''L'Illirio messo a ferro e fuoco dagli Sclabeni. Tremuoti. Straordinaria inondazione del Nilo. — Presa d’un cetaceo nomato Porfirione. — Totila assedia il castello Rosciano.''
<section begin="s2" />{{Centrato|}}C A P O XXIX.</div>
{{Indentatura}} ''L'Illirio messo a ferro e fuoco dagli Sclabeni. Tremuoti. Straordinaria inondazione del Nilo. — Presa d’un cetaceo nomato Porfirione. — Totila assedia il castello Rosciano.''</div>


I. Di questi tempi le armi degli Sclabeni, valicato il fiume Istro, posero crudelmente a sacco tutto l’Illirico sino ad Epidanno, ed a quanti avvenivansi, non compassionando sesso età, davan subita morte, o spogliati<section end=s2/>
I. Di questi tempi le armi degli Sclabeni, valicato il fiume Istro, posero crudelmente a sacco tutto l’Illirico sino ad Epidanno, ed a quanti avvenivansi, non compassionando sesso età, davan subita morte, o {{Pt|spo-|}}<section end="s2" />