Pagina:Barrili - La figlia del re, Treves, 1912.djvu/9: differenze tra le versioni

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Di nome si chiamava Virginio, e di cognome
Di nome si chiamava Virginio, e di cognome
Lorini; ma in paese gli dicievano Zufoletto, senz’altro.
Lorini; ma in paese gli dicevano Zufoletto, senz’altro.
Quello era il soprannome che gli aveva
Quello era il soprannome che gli aveva
appiccicato il signor Demetrio Bertòla, prendendolo
appiccicato il signor Demetrio Bertòla, prendendolo
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svolta della prima cantonata, se lo dovesse portar
svolta della prima cantonata, se lo dovesse portar
via con un soffio; men che uno zufolo, insomma,
via con un soffio; men che uno zufolo, insomma,
uno zuffoletto a dirittura; e quel nome
uno zufoletto a dirittura; e quel nome
gli eia rimasto. Zufoletto di qua, Zufoletto di là;
gli eia rimasto. Zufoletto di qua, Zufoletto di là;
ed egli non mostrava di aversene per male; che
ed egli non mostrava di aversene per male; che
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bianchi e facendo luccicare i suoi occhioni azzurri,
bianchi e facendo luccicare i suoi occhioni azzurri,
di solito velati da un’aria di malinconia
di solito velati da un’aria di malinconia
precoce, comune ai baanbini venuti su senza carezze
precoce, comune ai bambini venuti su senza carezze
alle albe grigie della vita. Forse gli pareva,
alle albe grigie della vita. Forse gli pareva,
con quel soprannome, di essere un altro, di avere
con quel soprannome, di essere un altro, di avere