Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/100: differenze tra le versioni

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Ma l'indomani mattina egli s'era appena rimesso al lavoro quando vide passare Antoni Maria a cavallo; e il suo primo movimento fu di abbassare la scure e di cercare di nasconderla quasi avesse vergogna di esser visto a lavorare; ma poi gridò:
Ma l’indomani mattina egli s’era appena rimesso al lavoro quando vide passare Antoni Maria a cavallo; e il suo primo movimento fu di abbassare la scure e di cercare di nasconderla quasi avesse vergogna di esser visto a lavorare; ma poi gridò:


— Oh, Antoni Maria, e che non mi vedi? — e siccome l'altro fingeva di non sentirlo gli corse appresso e battè le mani per invitarlo a fermarsi.
— Oh, Antoni Maria, e che non mi vedi? — e siccome l’altro fingeva di non sentirlo gli corse appresso e battè le mani per invitarlo a fermarsi.


Antonio Maria fermò il cavallo e si curvò alquanto sulla sella.
Antonio Maria fermò il cavallo e si curvò alquanto sulla sella.


— Ebbene, Gerusalè, ti giova quest'aria fresca?
— Ebbene, Gerusalè, ti giova quest’aria fresca?


— Molto. Ho dormito tutta la notte.
— Molto. Ho dormito tutta la notte.
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— Immondezza! Sta zitto almeno, se non hai moneta da pagarmi. Lasciami passare!
— Immondezza! Sta zitto almeno, se non hai moneta da pagarmi. Lasciami passare!


— Ma dove vai, a quest'ora?
— Ma dove vai, a quest’ora?
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