Pagina:Deledda - La giustizia, Milano, Treves, 1929.djvu/152: differenze tra le versioni
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{ct|f=100%|t=3|v= |
{{ct|f=100%|t=3|v=1|w=0px|L=0px|V.}} |
||
Seduto al piano Stefano suonava per ingannare il tempo dell’interminabile sera d’agosto. Il gran disordine del salottino accennava la recentissima visita di amici poco delicati: sedie spostate, indecenti macchie di saliva sul pavimento, un vassoio con caraffe e bicchieri dal fondo rosso di vino, mozziconi di sigarette sul portacenere, e infine un denso odor di fumo che appestava anche le camere attigue. |
Seduto al piano Stefano suonava per ingannare il tempo dell’interminabile sera d’agosto. Il gran disordine del salottino accennava la recentissima visita di amici poco delicati: sedie spostate, indecenti macchie di saliva sul pavimento, un vassoio con caraffe e bicchieri dal fondo rosso di vino, mozziconi di sigarette sul portacenere, e infine un denso odor di fumo che appestava anche le camere attigue. |
||