Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/65: differenze tra le versioni

 
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin="s1" />

e calcidonio, e portanlo a vendere a Ucara (al Catai)<ref>''Pad.'' e ano gran guadagno de quelle piere, delle qual el ghe n’è in grande abondanza, ed eno molto bone.</ref> e hannone assai e buoni. E tutta questa provincia è sabbione. Èe Cotam e Peyn altresí sabbione; e havvi molte acque amare e ree:<ref>''Pad. Berl.'' avegna ch’el se ne truova in molti luoghi de dolze et de bone.* Quando alcuno oste passa per quella contrá, quelli de quella provinzia, che eno in luogo dove l’oste passa, se parteno tuti con le moier e con i fioli e con le bestie, e vano per lo sabione do o tre zornate a luoghi dove i sano che se trova aqua, ch’i possa viver con i suo anemali. E l’oste non vedeno donde i posono eser andadi, però che ’l vento, che regna in questi luoghi, asconde con la rena dove che (sono pasati, sí che) per lo sabion non par piedega nè sentiero. E in quel modo scampano dai suo’ nemixi. E se per aventura passa per questi luoghi oste d’amixi, loro fa scender solamente i animali, perchè quelli de l’oste non vuol pagar niente de cossa che i togliano.</ref> anche v’ha delle dolci e buone. E quando l’uomo si parte di Ciarcia, va bene cinque giornate per sabbione, e havvi di male acque e amare, e havvi delle buone: e a capo delle cinque giornate si truova una cittá, ch’è a capo del gran diserto, ove gli uomini prendono vivanda per passare lo diserto. Ora vi diremo di piue innanzi.
e calcidonio, e portanlo a vendere a Ucara (al Catai)<ref>''Pad.'' e ano gran guadagno de quelle piere, delle qual el ghe n’è in grande abondanza, ed eno molto bone.</ref> e hannone assai e buoni. E tutta questa provincia è sabbione. Èe Cotam e Peyn altresí sabbione; e havvi molte acque amare e ree:<ref>''Pad. Berl.'' avegna ch’el se ne truova in molti luoghi de dolze et de bone.* Quando alcuno oste passa per quella contrá, quelli de quella provinzia, che eno in luogo dove l’oste passa, se parteno tuti con le moier e con i fioli e con le bestie, e vano per lo sabione do o tre zornate a luoghi dove i sano che se trova aqua, ch’i possa viver con i suo anemali. E l’oste non vedeno donde i posono eser andadi, però che ’l vento, che regna in questi luoghi, asconde con la rena dove che (sono pasati, sí che) per lo sabion non par piedega nè sentiero. E in quel modo scampano dai suo’ nemixi. E se per aventura passa per questi luoghi oste d’amixi, loro fa scender solamente i animali, perchè quelli de l’oste non vuol pagar niente de cossa che i togliano.</ref> anche v’ha delle dolci e buone. E quando l’uomo si parte di Ciarcia, va bene cinque giornate per sabbione, e havvi di male acque e amare, e havvi delle buone: e a capo delle cinque giornate si truova una cittá, ch’è a capo del gran diserto, ove gli uomini prendono vivanda per passare lo diserto. Ora vi diremo di piue innanzi.


{{Block|c1|XLV (LVII)}}
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Block|c1|XLV (LVII)}}
{{Block|c2|Di Lop.}}
{{Block|c2|Di Lop.}}
Lop è una grande cittá ch’è a l’entrata del gran diserto, che si chiama lo diserto di Lop, ed èe tra levante e greco; e sono al Gran Cane, e adorano Malcometto. Quegli che vogliono passare lo diserto si riposano in Lop per una settimana, per rinfrescare loro e loro bestie; poscia prendono vivanda per un
Lop è una grande cittá ch’è a l’entrata del gran diserto, che si chiama lo diserto di Lop, ed èe tra levante e greco; e sono al Gran Cane, e adorano Malcometto. Quegli che vogliono passare lo diserto si riposano in Lop per una settimana, per rinfrescare loro e loro bestie; poscia prendono vivanda per un
<section end="s2" />