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{{Block|c2|Del veglio della montagna, e come fece il paradiso, e gli assessini.}}
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Milice (Mulchet) è una contrada dove il veglio della montagna soleva dimorare anticamente. Or vi conteremo l’affare, secondo
Milice (Mulchet) è una contrada dove il veglio della montagna soleva dimorare anticamente. Or vi conteremo l’affare, secondo
<sup>nota</sup> che messer Marco intese da piú uomini. Lo veglio<sup>nota</sup> è chiamato in lor lingua Aloodyn (Aloadin). Egli avea fatto fare fra due montagne in una valle lo piú bello giardino e ’l piú grande del mondo; quivi<sup>nota</sup> avea tutti frutti e li piú belli palagi del mondo, tutti dipinti ad oro e a bestie e a uccelli. Quivi era condotti: per tale veniva acqua, e per tale mèle e per tale vino. Quivi era<sup>nota</sup> donzelli e donzelle, gli piú belli del mondo e che meglio sapevano cantare e sonare e ballare; e faceva Io veglio credere a costoro che quello era lo paradiso. E per ciò il fece,<sup>nota</sup> perchè Malcometto disse che chi andasse in paradiso avrebbe di belle femmine tante quante volesse, e quivi troverebbe fiumi di latte e di miele e di vino<sup>nota</sup>; e perciò lo fece simile a quello che avea detto Malcometto. E gli saracini di quella contrada credevano veramente che quello fosse lo paradiso; e in questo giardino non entrava se non colui cui egli voleva fare assassino. All’entrata del giardino avea un castello sí forte, che non temeva niuno uomo del mondo<sup>nota</sup>. Lo veglio teneva in sua corte tutti giovani di dodici anni, li quali li paressono da diventare prodi uomini. Quando lo veglio ne faceva mettere nel giardino, a quattro, a dieci, a venti<sup>nota</sup>, egli faceva loro dare bere oppio, e quegli dormivano bene tre dí; e facevagli portare nel giardino, e al tempo gli faceva isvegliare. Quando gli giovani si svegliavano, egli si trovavano lá entro e vedevano tutte queste cose, veramente si credevano essere in paradiso.
<ref>''Pad. Ricc.'' che io meser Marco intixi...</ref> che messer Marco intese da piú uomini. Lo veglio<ref>''Pad.'' era...</ref> è chiamato in lor lingua Aloodyn (Aloadin). Egli avea fatto fare fra due montagne in una valle lo piú bello giardino e ’l piú grande del mondo; quivi<ref>''Pad.'' era abondanzia d’ogni delicato fruto.</ref> avea tutti frutti e li piú belli palagi del mondo, tutti dipinti ad oro e a bestie e a uccelli. Quivi era condotti: per tale veniva acqua, e per tale mèle e per tale vino. Quivi era<ref>''Pad.'' done e donzelle... le quai saveano tute sonare tuti i strumenti e ballare e cantare tropo delicatamente e meglio che altre femene del mondo.</ref> donzelli e donzelle, gli piú belli del mondo e che meglio sapevano cantare e sonare e ballare; e faceva Io veglio credere a costoro che quello era lo paradiso. E per ciò il fece,<ref>''Cas.'' azò che la soa gente, che eno saraxini, credeseno ch’el fose lo paradiso. Maometo dise...</ref> perchè Malcometto disse che chi andasse in paradiso avrebbe di belle femmine tante quante volesse, e quivi troverebbe fiumi di latte e di miele e di vino<ref>''Cas.*'' e de aqua.</ref>; e perciò lo fece simile a quello che avea detto Malcometto. E gli saracini di quella contrada credevano veramente che quello fosse lo paradiso; e in questo giardino non entrava se non colui cui egli voleva fare assassino. All’entrata del giardino avea un castello sí forte, che non temeva niuno uomo del mondo<ref>''Pad.'' Cas. e negun podeva intrar innel zardino per altra via se non per quel castello. Lo vechio tegniva in soa corte (tuti i) zoveni da XII ani fina a vinti ani, li quali aveano vista d’eser boni per arme. Quelli zoveni aldivano spesse fiate lèzere la leze de Macometo, ove lui disse comò lo paradiso è fato; e si credeano questi zoveni fermamente.</ref>. Lo veglio teneva in sua corte tutti giovani di dodici anni, li quali li paressono da diventare prodi uomini. Quando lo veglio ne faceva mettere nel giardino, a quattro, a dieci, a venti<ref>''Pad.'' segondo come lo volea. El ghe feva dar una bevanda per la quale egli se adormentavano...</ref>, egli faceva loro dare bere oppio, e quegli dormivano bene tre dí; e facevagli portare nel giardino, e al tempo gli faceva isvegliare. Quando gli giovani si svegliavano, egli si trovavano lá entro e vedevano tutte queste cose, veramente si credevano essere in paradiso.