Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/36: differenze tra le versioni

Ora vi conterò una maraviglia che avvenne a Baudac e a Mosul. Negli anni {{Sc|mccxxv}} era uno califfo in Baudac che molto odiava gli cristiani; e ciò è naturale alli saracini. Egli pensò di fare tornare gli cristiani, saracini, o di uccidergli tutti;<ref>''Pad.'' el se consegliò de zio con i suo savi, perchè... tuti i saraini del mondo vogliono gran mal a cristiani. Uno di quelli savi diseno al califo: — Lo Vanzelio de cristiani dise: «Chi averá tanta fè come è grande un gran de senavro...

</ref> e a questo avea suoi consiglieri saracini. Ora mandò lo califfo per tutti gli cristiani ch’erano di lá,<ref>''Pad.'' che stava in le suo’ contrade, li qual erano in grande quantitade, e mostròli... e fèzel lèzier, e dimandò se quel... era la veritade; ed elli resposeno de si.

</ref> e misse loro dinanzi questo punto: che egli trovava in uno<ref>Correggi: Vangelo.</ref> vasello iscritto che, se alcuno cristiano avesse tanta fede quanto un granello di senape, per suo prego che facesse a Dio, farebbe giugnere due montagne insieme; e mostrò loro lo<ref>''Pad.'' ma tuta fiata avevano bona speranza in nel nostro Segnor, che li doveseno aidar a questo afare.</ref> vasello. Gli cristiani dissero che bene era vero. — Dunque — disse ’l califfo, — tra voi tutti dee essere tanta fede quanto un granello di senape: or dunque fate rimuovere quella<section end="s2" />