Orlando furioso (1928)/Canto 9: differenze tra le versioni

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La gente era attendata alla campagna:
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Anzi non attendata, perché sotto
Alberi e tetti l’ha sparsa la pioggia
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La più giusta del mondo e la più onesta.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/123]]==
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Sì che s’avete, cavallier, desire
Di por per me ne l’altra ripa i passi,
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Che capo giudicò che di lor fosse.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/124]]==
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E da parte il pregò d’una donzella,
Ch’a lei venir non gli paresse grave,
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Mi dia marito, io voglio essere uccisa.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/125]]==
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Il mio buon padre, al qual sol piacea quanto
A me piacea, né mai turbar mi volse,
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Che la mia ostinazion tutti ci opprima.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/126]]==
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Così, poi che i protesti e i prieghi invano
Vider gittarsi, e che pur stava dura,
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E forse un giorno uccisa avria me ancora.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/127]]==
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Prima ch’altro disturbo vi si metta,
Tolto quel che più vale e meno pesa,
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Di sì crudel nimico, e lui disciorre.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/128]]==
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Se dunque da far altro non mi resta,
Né si truova al suo scampo altro riparo
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All’isola del mostro avea desire.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/129]]==
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Or volta all’una, or volta all’altra banda
Per gli alti stagni il buon nochier la vela:
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Dove pigliar, non far morir, disegna.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/130]]==
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Qual cauto ucellator che serba vivi,
Intento a maggior preda, i primi augelli,
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Col fuoco il ferro, e quel subito scocca.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/131]]==
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Dietro lampeggia a guisa di baleno,
Dinanzi scoppia, e manda in aria il tuono.
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Che ’l suo duca in prigion gli han ritenuto.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/132]]==
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Quel popul sempre stato era nimico
Del re di Frisa e d’ogni suo seguace,
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Il rio per te valer, qui giù rimanti.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/133]]==
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O maladetto, o abominoso ordigno,
Che fabricato nel tartareo fondo