Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/320: differenze tra le versioni
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picavo e lottavo anche con una specie di affanno. Io ne ho di quegli affanni: respiro benissimo, ma contro i singoli respiri, perchè devo farli uno dopo l’altro di proposito. Ho la sensazione che se non stessi attento, morrei soffocato. |
{{Pt|picavo|Zoppicavo}} e lottavo anche con una specie di affanno. Io ne ho di quegli affanni: respiro benissimo, ma contro i singoli respiri, perchè devo farli uno dopo l’altro di proposito. Ho la sensazione che se non stessi attento, morrei soffocato. |
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A quell’ora avrei dovuto andare al mio ufficio o meglio a quello di Guido. Ma non era possibile di allontanarmi così da quel posto. Che cosa avrei fatto poi. |
A quell’ora avrei dovuto andare al mio ufficio o meglio a quello di Guido. Ma non era possibile di allontanarmi così da quel posto. Che cosa avrei fatto poi? Ben dissimile era questa dalla giornata precedente! Almeno avessi conosciuto l’indirizzo di quel maledetto maestro che a forza di cantare a mie spese m’aveva portata via la mia amante. |
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Ben dissimile era questa dalla giornata precedente! Almeno avessi conosciuto l’indirizzo di quel maledetto maestro che a forza di cantare a mie spese m’aveva portala via la mia amante. |
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Già il più difficile era di averla al più presto a tiro. |
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⚫ | A me pareva di raccontare tale nuova a me stesso. Carla me l’aveva detta ben due volte, ma io il giorno prima vi avevo fatta poca attenzione. Quelle parole di Carla avevano colpito l’orecchio e ben chiaramente perchè ve le avevo ritrovate, ma erano scivolate via senza penetrare oltre. Adesso appena arrivavano ai visceri che si contorcevano dal dolore. |
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11 resto non avrebbe offerto delle grandi difficoltà. |
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A me pareva di raccontare lale nuova a me stesso. |
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⚫ | Carla me l’aveva detta ben due volte, ma io il giorno prima vi avevo fatta poca attenzione. Quelle parole di Carla avevano colpito l’orecchio e ben chiaramente perchè ve le avevo ritrovate, ma erano scivolate via senza penetrare oltre. Adesso appena arrivavano ai visceri che si contorcevano dal dolore. |
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