Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/119: differenze tra le versioni
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<ref follow="pag98">{{Pt|nasteri|monasteri}} basiliani eranvi sparsi. Quanto alla scolastica, non è già a dire quel che essa fu, e che se vane sottilità e astruserie talvolta la disviavano, in essa era accolta la più vital parte delle scienze speculative. È pur noto che presso al mezzo del dugento, ella avea già percorso il suo primo periodo, in cui quel tanto di scienza che poteasi avere non fu veramente che veste e istrumento alla teologia. Ma le opere di {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotele}}, divulgatesi alfine per |
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basiliani eranvi sparsi. Quanto alla scolastica, non è già |
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a dire quel che essa fu, e che se vane sottilità e astruserie.talvolta |
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la disviavano, in essa era accolta la più vital parte delle |
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scienze speculative. È pur noto che presso al mezzo del dugento, |
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ella avea già percorso il suo primo periodo, in cui quel tanto dì |
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scienza che poteasi avere non fu veramente che veste e istrum^nto |
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alla teologia. Ma le opere di Aristotele, divulgatesi alfine per |
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altissime speculazioni per ogni parte dell’umano sapere. Perchè le |
altissime speculazioni per ogni parte dell’umano sapere. Perchè le |
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dottrine teologiche le si potessero, come le altre scienze, assimilare, fu allora mestieri di alcun possente e singolare ingegno che le une alle altre unisse e accordasse. E Napoli diede all’occidente ''l’Angelo delle scuole'' e in lui il maggior metafisico di quelle età, come poi diedegli i più grandi filosofi del rinascimento. {{AutoreCitato|Tommaso d'Aquino|S. Tommaso}} adunque, quasi collegando due mondi, compiè l’immensa opera, e sedottesi in cima a tutta la speculazione de’ mezzi tempi. Soprattutto nella sua mirabile ''Somma'', sposando alla rivelazione le dottrine peripatetiche ed arabe, purificate da molte idee platoniche e alessendrine, abbracciò in ben ordinato e saldo sistema |
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dottrine teologiche le sì potessero, come le altre scienze, assimilare, fu allora mestieri di alcun possente e singolare ingegno che |
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le une alle altre unisse e accordasse. E Napoli diede all’occidente |
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r Angelo delle scuole e in lui il maggior metafisico di quelle età, |
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come poi diedegli i più grandi filosofi del rinascimento. S. Tommaso |
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adunque, quasi collegando due mondi, compiè l’immensa |
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opera, e sedottesi in cima a tutta la speculazione de’ mezzi tempi. |
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Soprattutto nella sua mirabile Somma, sposando alla rivelazione |
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le dottrine peripatetiche ed arabe, purificate da molte idee platoniche |
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e alessendrine, abbracciò in ben ordinato e saldo sistema |
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teologi tosto si diedero a seguitarlo e a comentare, se ne formò |
teologi tosto si diedero a seguitarlo e a comentare, se ne formò |
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una dotta scuola di tomisti |
una dotta scuola di ''tomisti'', che insieme agli ''scotisti'' empierono |
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delle lor famose quistioni le nostre scuole e i chiostri per i |
delle lor famose quistioni le nostre scuole e i chiostri per i tre seguenti secoli.<br /> |
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{{spazi|3}}Le scienze filosofiche, oltre all’esser coltivate come compagne alla teologia, furono anche disgiuntamente e per lor medesime studiate. Ma, come in tutte le altre scienze o fisiche o matematiche, in esse eran seguitate le antiche dottrine secondo le intrusioni e i comenti degli Arabi. In filosofia non è a dire che lo Stagirita era il sommo maestro, e che i nostri filosofi, non altramenti che gli altri di Europa, molto intorno alle opere di lui si logorarono. I filologici progressi del quattrocento recando le opere degli alttri antichi filosofi e singolarmente di {{AutoreCitato|Platone|Platone}}, francò in alcun modo, le lor menti dall’antico giogo, e ad alcuna critica le esercitò, di che usciron dappoi bellissimi frutti. — In poco diversi termini furon le scienze matematiche e le fisiche. Molto pure si tradusse e</ref> |
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tre seguenti secoli. |
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Le scienze filosofiche, oltre all’esser coltivate come compagne |
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alla teologia, furono anche disgiuntamente e per lor medesime stu-* |
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diate. Ma, come in tutte le altre scienze o fisiche o matematiche, |
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in esse eran segurtate le antiche dottrine secondo le intrusioni e i |
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comenli degli Arabi. In filosofia non è a dire che lo Stagirita era |
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il sommo maestro, e che i nostri filosofi, non altramenti che gli altri |
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di Europa, molto intorno alle opere di lui si logorarono. I filologici |
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progressi del quattrocento recando le opere degli altri antichi |
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filosofi e singolarmente di Platone, francò in alcun modo, le |
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lor menti dall’antico giogo, e ad alcuna critica le esercitò,. di |
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che usciron dappoi bellissimi frutti. — In poco diversi termini furon |
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le scienze matematiche e le fìsiche. Molto pure si tradusse e |
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