Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/235: differenze tra le versioni
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{{Pt|lutare|salutare}} nessuno. Corro ad avvertire i carabinieri, corro al fiume ed incarico i pescatori e quelli del tragitto, di esplorare le acque. |
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Nulla; nulla. E cosi il giorno dopo, e così fino a questa mattina. Non ho mai chiuso occhio; non rientro a casa per paura: tutto il mondo è per me un braciere e dove metto il piede mi scotto. Ma perchè il Signore ce l’ha così con me? Porco cane.... |
Nulla; nulla. E cosi il giorno dopo, e così fino a questa mattina. Non ho mai chiuso occhio; non rientro a casa per paura: tutto il mondo è per me un braciere e dove metto il piede mi scotto. Ma perchè il Signore ce l’ha così con me? Porco cane.... |
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Buttò il bastone per terra, e |
Buttò il bastone per terra, e bestemmie inaudite gli uscirono di bocca: poi si alzò, pestò i piedi come se il pavimento scottasse davvero, e si tese a prendere il cappello per andarsene. |
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Andare, andare. Gli pareva che il suo destino fosse ormai questo; camminare senza pace, senza meta, come l’Ebreo errante, inseguito dalla maledizione di Dio. |
Andare, andare. Gli pareva che il suo destino fosse ormai questo; camminare senza pace, senza meta, come l’Ebreo errante, inseguito dalla maledizione di Dio. |
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Ma egli la guardò dall’alto, lontano, estraneo, ed ella sentì la mano di lui scivolarle fra le dita come quella di un morto. |
Ma egli la guardò dall’alto, lontano, estraneo, ed ella sentì la mano di lui scivolarle fra le dita come quella di un morto. |
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l)KI.KM’A, Animimi» IUhini, |
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