Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/221: differenze tra le versioni
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fa per scherzo. Quello che dice lo fa: voi lo sapete. |
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Ella lo sapeva. Ricordò. E un brivido le incrinò l’anima dura. |
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— Baldo, a chi Pietro ha detto queste cose? |
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— Poco fa, qui, al suo degno fratello Bardo. Tutti e due parlavano, qui, come due diavoli usciti dall’inferno per godersi |
— Poco fa, qui, al suo degno fratello Bardo. Tutti e due parlavano, qui, come due diavoli usciti dall’inferno per godersi il fresco: e si ridevano di me e di Dio. Bardo, anche, voi lo sapete, inganna una povera ragazza, malandata in salute: la va a trovare di notte, la bacia, le promette di sposarla ed invece ha per la testa altre idee. Sì, voglio dirvi tutto; è quella fraschetta di Isabella, che egli vuole; e lei ci sta. E due. |
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La madre, che già dubitava di qualche cosa, provò un senso di sollievo, quasi di gioia. Dunque, tutte le cose si accomodavano da sole. Isabella e Bardo; |
La madre, che già dubitava di qualche cosa, provò un senso di sollievo, quasi di gioia. Dunque, tutte le cose si accomodavano da sole. Isabella e Bardo; Pietro e Lia; non erano due buoni matrimoni? Ma le venne in mente un sospetto. |
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— Niente, niente, Baldo, non saresti innamorato tu, di Lia Giannini? |
— Niente, niente, Baldo, non saresti innamorato tu, di Lia Giannini? |
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