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Notisi però che, quando si astragga da questo, uno dei meriti maggiori dei due libri in discorso sta appunto nella loro forma artisticamente viva, disinvolta e nervosa, e, se pure essi, come opera di critica, hanno provocato e provocheranno dei malintesi, saranno d’altra parte d’una mirabile efficacia suggestiva per le menti ancora asservite a pregiudizi e convenzionalismi.
Notisi però che, quando si astragga da questo, uno dei meriti maggiori dei due libri in discorso sta appunto nella loro forma artisticamente viva, disinvolta e nervosa, e, se pure essi, come opera di critica, hanno provocato e provocheranno dei malintesi, saranno d’altra parte d’una mirabile efficacia suggestiva per le menti ancora asservite a pregiudizi e convenzionalismi.


I capitoli migliori sono, senza alcun dubbio, quelli in cui nel Poincaré lo scienziato prevale sul filosofo, o, almeno, i due si fondono in un’unica ed armonica personalità intellettuale. Cosi, ad esempio, l’inattendibilità della teoria Kantiana, per la quale lo spazio e il tempo si riguardano come intuizioni pure ''a priori'' rispetto alle sensazioni ed all’esperienza, è pienamente dimostrata dalle molte pagine rivolte a chiarire la genesi psicologica del ''continuo'' e dello ''spazio'', dove si distingue lo spazio fisico geometrico, con le suo proprietà di omogeneità e di isotropia, dai vari spazi fisiologici (visivi, tattili, muscolari), che danno luogo al primo mediante successivi processi di associazione e astrazione; e la Storia della Meccanica, intesa in senso lato, è ricostruita con sintesi geniale e perspicua, mediante la distinzione di ciò elio il Poincaré chiama « ''la fisica delle forze centrali'' » da ciò che egli chiama « ''la fisica dei principi'' ».
I capitoli migliori sono, senza alcun dubbio, quelli in cui nel {{AutoreCitato|Henri Poincaré|Poincaré}} lo scienziato prevale sul filosofo, o, almeno, i due si fondono in un’unica ed armonica personalità intellettuale. Cosi, ad esempio, l’inattendibilità della teoria {{AutoreCitato|Immanuel Kant|Kantiana}}, per la quale lo spazio e il tempo si riguardano come intuizioni pure ''a priori'' rispetto alle sensazioni ed all’esperienza, è pienamente dimostrata dalle molte pagine rivolte a chiarire la genesi psicologica del ''continuo'' e dello ''spazio'', dove si distingue lo spazio fisico geometrico, con le suo proprietà di omogeneità e di isotropia, dai vari spazi fisiologici (visivi, tattili, muscolari), che danno luogo al primo mediante successivi processi di associazione e astrazione; e la Storia della Meccanica, intesa in senso lato, è ricostruita con sintesi geniale e perspicua, mediante la distinzione di ciò che il Poincaré chiama «''la fisica delle forze centrali''» da ciò che egli chiama «''la fisica dei principi''».


La fisica matematica, nato e cresciuta con meravigliosa rapidità sotto l’influsso della meccanica celeste, fu indotta, assai naturalmente, a trasportare nell’intero campo della realtà fisica l’ipotesi delle forze centrali, che tanto utili servigi aveva prestato nell’astronomia, organizzando in modo coerente mediante la legge newtoniana di gravitazione universale, tutti i movimenti dei corpi celesti. Così, modificando opportunamente, a seconda del caso, la
La fisica matematica, nato e cresciuta con meravigliosa rapidità sotto l’influsso della meccanica celeste, fu indotta, assai naturalmente, a trasportare nell’intero campo della realtà fisica l’ipotesi delle forze centrali, che tanto utili servigi aveva prestato nell’astronomia, organizzando in modo coerente mediante la legge newtoniana di gravitazione universale, tutti i movimenti dei corpi celesti. Così, modificando opportunamente, a seconda del caso, la