Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/57: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|2875}}--><noinclude>tre </noinclude>che la latina. Di piú essendo pervenuta la letteratura e scrittura latina, e l’uso eziandio della medesima, anche dove non pervenne l’uso di questa loquela, come in Inghilterra e in Germania, anche i tedeschi e gl’inglesi regolarono primieramente o abbozzarono la loro ortografia e scrittura col solo o quasi solo esempio della latina avanti gli occhi. E dopo preso piede le prime regole o i primi abbozzi |
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|2875}}--><noinclude>tre </noinclude>che la latina. Di piú, essendo pervenuta la letteratura e scrittura latina, e l’uso eziandio della medesima, anche dove non pervenne l’uso di questa loquela, come in Inghilterra e in Germania, anche i tedeschi e gl’inglesi regolarono primieramente o abbozzarono la loro ortografia e scrittura col solo o quasi solo esempio della latina avanti gli occhi. E dopo preso piede le prime regole o i primi abbozzi non si è piú in caso di distruggerli, e <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|2876}} neppur si è sempre in caso di fare che il resto, sebbene ancor non sia fatto o non abbia preso piede, non gli corrisponda; almeno non sempre si può riuscire ad impedirlo perfettamente, o a far che, impeditolo, la macchina cammini bene e regolarmente e senza imbarazzi e contrapposizioni e disturbi ec., disordini, effetti contraddittorii ec. (1 luglio 1823). |
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{{ZbPensiero|2876/1}} L’uomo si rassegna a soffrire passivamente |
{{ZbPensiero|2876/1}} L’uomo si rassegna a soffrire passivamente o a non godere, ma niuno si rassegna a faticare invano e senza niuna speranza, o a faticar molto per cose da nulla; niuno si rassegna a soffrire attivamente senz’alcun frutto. Quindi è che dall’abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e finalmente pigrizia e torpidezza e insensibilità, e quasi immobilità (2 luglio 1823). |
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{{ZbPensiero|2876/2}} Dico altrove che l’uso di crear giudiziosamente e parcamente nuovi composti |
{{ZbPensiero|2876/2}} Dico altrove che l’uso di crear giudiziosamente e parcamente nuovi composti fu mantenuto dagli autori latini, e massime da’ poeti, non solo fino alla intera formazione della lingua e della letteratura, ma nello stesso secolo d’oro della latinità e nel tempo che immediatamente gli succedette. Di quest’uso parla {{AutoreCitato|Ambrogio Teodosio Macrobio|Macrobio}} <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|2877}} {{TestoCitato|Saturnalia (Macrobio)|''Saturn.''}}, VI, 5, mostrando che alcuni epiteti composti che si credevano fatti da {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} sono di fabbrica piú antica. Segno qui alcuni composti latini de’ quali, ch’io sappia, non si trova esempio negli autori anteriori al secolo aureo. E saranno tutti composti di due nomi, l’uno sostantivo e l’altro addiettivo, o tutti e due sostantivi ec. o d’un nome<section end=3 /> |