Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/101: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1321}}-->cosa, in diversa circostanza, ci par bella e brutta, e se noi non sapessimo per esempio la circostanza che quel tale scrittore sia moderno, quel suo scritto ci piacerebbe moltissimo. Cosí dite delle imitazioni le piú fedeli nel genere letterario, o nelle arti ec. ragguagliate cogli originali, ancorché non ne differiscano d’un capello, del che ho detto in altro pensiero. Cosí dite della simmetria ec. del che |
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1321}}-->cosa, in diversa circostanza, ci par bella e brutta, e se noi non sapessimo per esempio la circostanza che quel tale scrittore sia moderno, quel suo scritto ci piacerebbe moltissimo. Cosí dite delle imitazioni le piú fedeli nel genere letterario, o nelle arti ec. ragguagliate cogli originali, ancorché non ne differiscano d’un capello, del che ho detto in altro pensiero. Cosí dite della simmetria ec. del che vedi la p. {{ZbLink|1259}}. Cosí dite degli arcaismi i quali non ci offendono punto, né ci producono verun senso di mostruosità in uno scrittore antico, perché sappiamo che allora si usavano; e ci fanno nausea in un moderno, ancorché di stile tanto simile all’antico, che quegli arcaismi non vi risaltino, o discordino dal rimanente nulla piú che negli antichi scrittori (14 luglio 1821). <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1322}} |
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{{ZbPensiero|1322/1}}Ho detto altrove che la grazia deriva bene spesso (e forse sempre) dallo straordinario nel bello, e da uno straordinario che non distrugga il bello. Ora aggiungo la cagione di questo effetto. Ed è, non solamente che lo straordinario ci suol dare sorpresa, e quindi piacere, il che non appartiene al discorso della grazia; ma che ci dà maggior sorpresa e piacere il veder che quello straordinario non nuoce al bello, non distrugge il conveniente e il regolare, nel mentre che è pure straordinario, e per se stesso irregolare; nel mentre che per essere irregolare e straordinario, dà risalto a quella bellezza e convenienza: e insomma il vedere una bellezza e una convenienza non ordinaria, e di cose che non paiono poter convenire; una bellezza e convenienza diversa dalle altre e comuni. Esempio. Un naso affatto mostruoso, è tanto irregolare, che distrugge la regola, e quindi la convenienza e la bellezza. Un naso come quello della ''Roxolane'' di Marmontel |
{{ZbPensiero|1322/1}}Ho detto altrove che la grazia deriva bene spesso (e forse sempre) dallo straordinario nel bello, e da uno straordinario che non distrugga il bello. Ora aggiungo la cagione di questo effetto. Ed è, non solamente che lo straordinario ci suol dare sorpresa, e quindi piacere, il che non appartiene al discorso della grazia; ma che ci dà maggior sorpresa e piacere il veder che quello straordinario non nuoce al bello, non distrugge il conveniente e il regolare, nel mentre che è pure straordinario, e per se stesso irregolare; nel mentre che per essere irregolare e straordinario, dà risalto a quella bellezza e convenienza: e insomma il vedere una bellezza e una convenienza non ordinaria, e di cose che non paiono poter convenire; una bellezza e convenienza diversa dalle altre e comuni. Esempio. Un naso affatto mostruoso, è tanto irregolare, che distrugge la regola, e quindi la convenienza e la bellezza. Un naso come quello della ''Roxolane'' di {{AutoreCitato|Jean-François Marmontel|Marmontel}} è irregolare, e tuttavia non distrugge il bello né il conveniente, benché per se stesso sia sconveniente; ed ecco la grazia, e gli effetti mirabili di questa grazia,<section end=2 /> |