Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/405: differenze tra le versioni

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{{RigaIntestazione||DELLE MATERIE|399}}
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{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>causa della tolleranza, {{Pg|12|t. VII, p. 12.|sdVII}} Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, {{Pg|372|t. VII, p. 372.|sdVII}}
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{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>vittorie, {{Pg|417|t. VIII, p. 417.|sdVIII}} Trattato di pace fra i due imperii, {{Pg|423|t. VIII, p. 423.|sdVIII}} L’Ectesi, {{Pg|91|t. IX, p. 91.|sdIX}} Suo secondo matrimonio, {{Pg|148|t. IX, p. 148.|sdIX}} Sua morte, {{Pg|148|t. IX, p. 148.|sdIX}}


{{Sc|Eracleone}}, {{Pg|150|t. IX, p. 150.|sdIX}} Punizione di Martina e di Eracleone, {{Pg|152|t. IX, p. 152.|sdIX}}
{{Sc|Martino IV}}, Papa, {{Pg|174|t. XIII, p. 174.|sdXIII}}


{{Sc|Ermanrico}}. Sua conquista del Danubio, {{Pg|96|t. V, p. 96.|sdV}}
{{Sc|Martino V}}, Papa. Sua elezione, {{Pg|277|t. XIII, p. 277.|sdXIII}} Suo governo, {{Pg|277|t. XIII, p. ''ivi''.|sdXIII}}


''Martiri e Martirio''. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, {{Pg|48|t. III, p. 48.|sdIII}} Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, {{Pg|106|t. III, p. 106.|sdIII}} Loro numero, {{Pg|109|tom. III, p. 109.|sdIII}} Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, {{Pg|389|t. V, p. 389.|sdV}} Riflessioni generali, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}} Martiri e reliquie favolose, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}}
{{Sc|Ermenegildo}}. Sua rivolta e suo martirio nella Spagna, {{Pg|73|t. VII, p. 73.|sdVII}}


{{Sc|Mascezel}}, figlio di Nabello affricano, {{Pg|33|t. VI, p. 33.|sdVI}} Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, {{Pg|36|t. VI, p. 36.|sdVI}} Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, {{Pg|39|t. VI, p. 39.|sdVI}} Rimane infelicemente annegato, {{Pg|39|t. VI, p. ''ivi''.|sdVI}}
{{Sc|Erode}} Attico. Suo esempio, {{Pg|68|t. I, p. 68.|sdI}}


<p>{{Sc|Massenzio}}, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, {{Pg|184|t. II, p. 184.|sdII}} Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, {{Pg|189|t. II, p. 189.|sdII}} Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, {{Pg|199|t. II, p. 199.|sdII}} Guerra civile tra lui e Costantino, {{Pg|202|t. II, p. 202.|sdII}} Indulgenze e timori di Massenzio, {{Pg|211|t. II, p. 211.|sdII}} Sua morte, {{Pg|215|t. II, p. 215.|sdII}} {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Distruzione della sua stirpe, {{Pg|216|t. II, p. 216.|sdII}} Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, {{Pg|98|t. III, p. 98.|sdIII}}</p>
{{Sc|Eudossia}} imperatrice. Suo carattere, sue avventure e suo matrimonio con Teodosio, {{Pg|320|t. VI, p. 320.|sdVI}} Suo pellegrinaggio a Gerusalemme, {{Pg|322|t. VI, p. 322.|sdVI}} Sua ambizione e sue contese con Pulcheria, {{Pg|323|t. VI, p. 323.|sdVI}} Spogliata ignominiosamente degli onori del suo grado, e muore in esilio, {{Pg|324|t. VI, p. 324.|sdVI}}


{{Sc|Massimiano}}. Associato all’Impero da Diocleziano, {{Pg|145|t. II, p. 145.|sdII}} Sua lunga assenza da Roma, {{Pg|146|t. II, p. 146.|sdII}} Sua residenza in Milano, {{Pg|147|t. II, p. 147.|sdII}} Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, {{Pg|147|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, {{Pg|149|t. II, p. 149.|sdII}} Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, {{Pg|153|t. II, p. 153.|sdII}} Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, {{Pg|161|t. II, p. 161.|sdII}} Suo feroce carattere, {{Pg|161|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Riveste la porpora, {{Pg|185|t. II, p. 185.|sdII}} Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, {{Pg|186|t. II, p. 186.|sdII}} Conduce a Roma prigioniero Severo, {{Pg|187|t. II, p. 187.|sdII}} Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, {{Pg|187|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Difende l’Italia invasa da Galerio, {{Pg|188|tom. II, p. 188.|sdII}} Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, {{Pg|194|t. II, p. 194.|sdII}} Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, {{Pg|194|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, {{Pg|197|t. II, p. 197.|sdII}} Stato de’ Cristiani sotto il
{{Sc|Eugenio}} il gramatico. Sua usurpazione a’ tempi di Teodosio, {{Pg|345|t. V, p. 345.|sdV}} Teodosio gli dichiara la guerra, lo sconfigge, e muore {{Pg|347|tom. V, p. 347.|sdV}}

{{Sc|Eugenio}} IV, Papa, {{Pg|444|t. XII, p. 444.|sdXII}} Lega da lui formata contro i Turchi, {{Pg|19|t. XIII, p. 19.|sdXIII}}

{{Sc|Eunapo}}. Suoi frammenti istorici e filosofici pieni d’invettive contro i principii dei suoi avversarii, {{Pg|387|tom. V, p. 387.|sdV}}

''Eunuchi''. Sono introdotti nella Grecia e in Roma, e loro {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>potenza a’ tempi di Costanzo, {{Pg|394|t. III, p. 394.|sdIII}}

{{Sc|Euripide}}, poeta. Nella sua tragedia d’Ifigenia ha posta la scena nel Chersoneso Taurico, {{Pg|388|t. I, p. 388.|sdI}}

''Europa''. Stato delle sue fortificazioni circa il cinquecento, {{Pg|328|t. VII, p. 328.|sdVII}}

{{Sc|Eusebio}} di Cesarea''. Spiegazione equivoca da lui data al vocabolo homoousion, {{Pg|114|t. IV, p. 114.|sdIV}}

{{Sc|Eutiche}}. Sua eresia, {{Pg|56|t. IX, p. 56.|sdIX}}

{{Sc|Eutropio}}. Sua amministrazione e carattere, {{Pg|275|t. VI, p. 275.|sdVI}} Sua venalità ed ingiustizia, {{Pg|278|t. VI, p. 278.|sdVI}} Crudele ed ingiusta legge di lesa maestà, {{Pg|283|t. VI, p. 283.|sdVI}} Caduta d’Eutropio, {{Pg|289|t. VI, p. 289.|sdVI}}

{{Sc|Ezio}}, generale di Placidia, madre dell’Imperatore Valentiniano III, {{Pg|357|tom. VI, p. 357.|sdVI}} Suo carattere ed amministrazione, {{Pg|412|tom. VI, p. 412.|sdVI}} Sua relazione cogli Unni e cogli Alani, {{Pg|414|t. VI, p. 414.|sdVI}} Gli vien tolta la vita da Valentiniano, {{Pg|459|tom. VI, p. 459.|sdVI}}
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{{Ct|c=indice|F}}

{{Sc|Falcando}}, storico. Sue lamentazioni, {{Pg|201|t. XI, p. 201.|sdXI}}

{{Sc|Fausta}}, figlia di Massimiano. Sposa il grande Costantino, {{Pg|334|t. III, p. 334.|sdIII}} Suoi artificii contro Crispo figlio primogenito di Costantino, {{Pg|337|tom. III, p. 337.|sdIII}} Condanna e supplicio di questo principe, {{Pg|340|t. III, p. 340.|sdIII}} Suoi tre figli<section end="s2" />