Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/429: differenze tra le versioni

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{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>
{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>causa della tolleranza, {{Pg|12|t. VII, p. 12.|sdVII}} Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, {{Pg|372|t. VII, p. 372.|sdVII}}
{{Sc|Lascaris II}}, {{Pg|181|t. XII, p. 181.|sdXII}} Suo ritorno al greco Impero, {{Pg|195|t. XII, p. 195.|sdXII}}


{{Sc|Martino IV}}, Papa, {{Pg|174|t. XIII, p. 174.|sdXIII}}
{{Sc|Lascaris Giovanni}}, pupillo di Michele, e legittimo Sovrano. Perde la sua dignità, {{Pg|197|t. XII, p. 197.|sdXII}} Vien confinato in un lontano castello dove languisce per molti anni, {{Pg|198|t. XII, p. 198.|sdXII}}


{{Sc|Martino V}}, Papa. Sua elezione, {{Pg|277|t. XIII, p. 277.|sdXIII}} Suo governo, {{Pg|277|t. XIII, p. ''ivi''.|sdXIII}}
''Latini''. Loro inimicizia coi Greci, {{Pg|16|t. XII, p. 16.|sdXII}} Stabiliscono delle fattorie a Costantinopoli, e vi comprano delle terre e delle case, {{Pg|18|t. XII, p. 18.|sdXII}} Loro emulazione e progressi nelle lettere, {{Pg|493|t. XII, p. 493.|sdXII}}


''Martiri e Martirio''. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, {{Pg|48|t. III, p. 48.|sdIII}} Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, {{Pg|106|t. III, p. 106.|sdIII}} Loro numero, {{Pg|109|tom. III, p. 109.|sdIII}} Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, {{Pg|389|t. V, p. 389.|sdV}} Riflessioni generali, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}} Martiri e reliquie favolose, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}}
{{Sc|Lattanzio}}. Fa uso dell’eloquenza di Cicerone e della piacevolezza di Luciano per dimostrare la superstizione Pagana, {{Pg|329|t. II, p. 329.|sdII}} Pubblica al Mondo il glorioso esempio del Sovrano della Gallia, che fino dai primi momenti del suo regno conobbe e adorò la maestà dell’unico e vero Dio, {{Pg|6|t. IV, p. 6.|sdIV}}


{{Sc|Mascezel}}, figlio di Nabello affricano, {{Pg|33|t. VI, p. 33.|sdVI}} Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, {{Pg|36|t. VI, p. 36.|sdVI}} Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, {{Pg|39|t. VI, p. 39.|sdVI}} Rimane infelicemente annegato, {{Pg|39|t. VI, p. ''ivi''.|sdVI}}
{{Sc|Latroniano}}, celebre poeta, la cui riputazione pareggia il grido degli antichi, {{Pg|304|t. V, p. 304.|sdV}}


<p>{{Sc|Massenzio}}, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, {{Pg|184|t. II, p. 184.|sdII}} Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, {{Pg|189|t. II, p. 189.|sdII}} Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, {{Pg|199|t. II, p. 199.|sdII}} Guerra civile tra lui e Costantino, {{Pg|202|t. II, p. 202.|sdII}} Indulgenze e timori di Massenzio, {{Pg|211|t. II, p. 211.|sdII}} Sua morte, {{Pg|215|t. II, p. 215.|sdII}} {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Distruzione della sua stirpe, {{Pg|216|t. II, p. 216.|sdII}} Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, {{Pg|98|t. III, p. 98.|sdIII}}</p>
''Lazii''. Loro conversione, {{Pg|63|tom. VIII, p. 63.|sdVIII}}


{{Sc|Massimiano}}. Associato all’Impero da Diocleziano, {{Pg|145|t. II, p. 145.|sdII}} Sua lunga assenza da Roma, {{Pg|146|t. II, p. 146.|sdII}} Sua residenza in Milano, {{Pg|147|t. II, p. 147.|sdII}} Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, {{Pg|147|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, {{Pg|149|t. II, p. 149.|sdII}} Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, {{Pg|153|t. II, p. 153.|sdII}} Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, {{Pg|161|t. II, p. 161.|sdII}} Suo feroce carattere, {{Pg|161|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Riveste la porpora, {{Pg|185|t. II, p. 185.|sdII}} Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, {{Pg|186|t. II, p. 186.|sdII}} Conduce a Roma prigioniero Severo, {{Pg|187|t. II, p. 187.|sdII}} Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, {{Pg|187|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Difende l’Italia invasa da Galerio, {{Pg|188|tom. II, p. 188.|sdII}} Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, {{Pg|194|t. II, p. 194.|sdII}} Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, {{Pg|194|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, {{Pg|197|t. II, p. 197.|sdII}} Stato de’ Cristiani sotto il
{{Sc|Leandro}}. Passa il mare fra le città di Sesto e di Abido per possedere la sua bella, {{Pg|241|t. III, p. 241.|sdIII}}

<p>''Legioni'' sotto gl’Imperadori, {{Pg|18|t. I, p. 18.|sdI}} Numero e disposizione delle legioni, {{Pg|25|t. I, p. 25.|sdI}} Loro ubbidienza, {{Pg|109|t. I, p. 109.|sdI}} Si dichiarano contro Giuliano, {{Pg|162|t. I, p. 162.|sdI}} Le {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>legioni Pannoniche dichiarano Imperatore Settimio Severo, {{Pg|168|t. I, p. 168.|sdI}} Rilassamento della militar disciplina sotto Severo, {{Pg|183|tom. I, p. 183.|sdI}} Rilassamento della disciplina sotto Caracalla, {{Pg|204|t. I, p. 204.|sdI}} Loro malcontento, {{Pg|220|t. I, p. 220.|sdI}} Tumulti delle legioni sotto l’Impero di Alessandro Severo, {{Pg|232|t. I, p. 232.|sdI}} Sedizione in Roma, {{Pg|278|t. I, p. 278.|sdI}} Claudio intraprende la loro riforma, {{Pg|12|t. II, p. 12.|sdII}} Severità di disciplina in esse mantenuta da Aureliano, {{Pg|19|t. II, p. 19.|sdII}} Probo incorpora i Barbari fra le legioni romane, {{Pg|78|t. II, p. 78.|sdII}} Paralello tra la severa disciplina voluta da Aureliano e la più mite abbracciata da Probo, {{Pg|84|t. II, p. 84.|sdII}} Distinzione delle truppe a’ tempi di Costantino, {{Pg|291|t. III, p. 291.|sdIII}} Riduzione delle legioni, {{Pg|295|t. III, p. 295.|sdIII}} Lusso effeminato nel loro campo sotto Graziano. L’infanteria depone l’armatura, {{Pg|357|t. V, p. 357.|sdV}}</p>

{{Sc|Leone di Tracia}}, Imperatore d’Oriente, {{Pg|510|t. VI, p. 510.|sdVI}} Sua fermezza e sua moderazione, {{Pg|511|t. VI, p. 511.|sdVI}} Suoi preparativi contro i Vandali dell’Affrica, {{Pg|518|t. VI, p. 518.|sdVI}} Cattivo successo in questa spedizione, {{Pg|521|t. VI, p. 521.|sdVI}}

{{Sc|Leone III}}, detto l’Isaurico, Imperatore d’Oriente e fondatore di una nuova dinastia, {{Pg|164|t. IX, p. 164.|sdIX}} Suo regno, e saggezza della sua amministrazione, {{Pg|165|t. IX, p. 165.|sdIX}} Favorisce gli Iconoclasti, {{Pg|266|t. IX, p. 266.|sdIX}} Ribellione in Italia,