Sotto mi cadde quel destrier feroce
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XXXIV.
Sotto mi cadde quel destrier feroce
Che per dirupi, ahi, mi guidò nel corso:
Misero! e a me non giova, e a lui non nuoce
Scuoter la destra, or ch’egli ha infranto il morso,
5Ei giace, e morde il suolo: io nell’atroce
Periglio piango, talchè a Tigre, ad Orso
Farei pietade, e spingo alto una voce,
Che il Ciel percuote e vorrei pur soccorso.
Ma se t’invoco, or che giacendo io manco,
10Non mi soccorrer nò, chiudi la porta
Gran Dio del Ciel a’ miei sospir pur anco.
Chè se risorgo, io non ho fren, nè scorta:
E senza freno, e cogli sproni al fianco,
Signor, chi sa dove il destrier mi porta?