Sono, Italia, per te discordia e morte
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo da Filicaja
II
Sono, Italia, per te discordia e morte
In due nomi una cosa, e a sì gran male
Un mal s’aggiunge non minor, che frale
Non se’ abbastanza, nè abbastanza forte.
5In tale stato, in così dubbia sorte
Ceder non piace, e contrastar non vale;
Onde, come a mezz’aria impennan l’ale,
E a fiera pugna i venti apron le porte:
Tra il Frale, e il Forte tuo non altrimenti
10Nascon, quasi a mezz’aria, e guerra fanno
D’ira, invidia, timor turbini e venti.
E tai piovono in te nembi d’affanno,
Che se speri, o disperi, osi, o paventi
Diverso è 'l rischio, e sempre ugual fia ’l danno.