Sonetti romaneschi (1998)/Er dua de frebbaro

Er dua de frebbaro

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Er dispetto Er fervorino de la predica

 
     Uh! cch’edè2 ttanta folla a la parrocchia?
Perch’entri tutta eh! nunn j’abbasta un’ora.
E in sta cchiesa piú cciuca3 d’una nocchia
sai cuanti n’hanno da restà de fora!
              5
     Senti, senti la porta come scrocchia! 4
Guarda si5 ccome er gommito lavora!
Ma pperché ttanta ggente s’infinocchia 6
drento? Ah è vvero, sí, sí, è la cannelora. 7
              
     Ecco perché er facchino e ffra Mmicchele
10usscirno dar drughiere8 co una scesta 9
jeri de moccoletti e dde cannele.
              
     Tra ttanta divozzione e ttanta festa
tu a ste ggente però llevejje er mele 10
de la cannela, eppoi conta chi rresta.


Roma, 2 febbraio 1833

Note

  1. Febbraio.
  2. Che è.
  3. Piccola.
  4. Scricchiola.
  5. Se.
  6. Si caccia.
  7. La Candelaia: festa della Purificazione della Vergine.
  8. Droghiere.
  9. Cesta.
  10. Levagli (leva loro) il dolce, l’utile, etc.