Sonetti romaneschi (1998)/Er dente der Papa

Er dente der Papa

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Er creditore strapazzato II Er dispetto

 
     Er Papa1 aveva un dolore puttano
a un dente maggellanico2 o ccanino;
e ppe sservisse3 d’un dentista fino,
chiamò dda la Ritonna4 er Ciarlatano.
              5
     Subbito annò a Ppalazzo er Castellino 5
a vvede er dente guasto der zoprano; 6
e lo cacciò ccor un corpo7 de mano,
mejjo che ffussi stato un zuccherino.
              
     Nostro Siggnore, o er Papa, ch’è ll’istesso,
10perch’è er padrone de tutta la ggente,
nun vorze un cazzo8 fà gguardasse appresso: 9
              
     e disse: «Bravo! nun ciai fatto ggnente: 10
ecchete scento ggnocchi;11 e ssin d’adesso
te dichiaramo Cavajjer der dente».12


Roma, 19 gennaio 1833


Note

  1. Fu Leone XII.
  2. Magellanico o mascellare, che è tutt’uno.
  3. Servirsi.
  4. Dalla Piazza del Pantheon, che per solito è il teatro delle gesta de’ cerretani.
  5. Castellini: nome di quel veramente abile chirurgo-dentista.
  6. Sovrano.
  7. Colla o chiusa: colpo.
  8. Non volle menomamente.
  9. «Farsi guardar dietro o appresso», vale «non cedere altrui in generosità o splendidezza».
  10. «Non far niente», cioè «non fare alcun male».
  11. Scudi.
  12. «Cavalieri del dente» sono detti in Roma i dilettanti delle altrui mense.