Sermoni (Chiabrera)/XII
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XII
AL SIGNOR PIER GIUSTINIANI
Benchè la lunga età non mi consenta
Peregrinare, e che l’ardente estate
Oggi il corpo consigli alla quiete,
Io se dal piede disgombrar potessi
5Gravi ceppi domestici, per certo
Non mi starei: ma dispiegato il volo
Dei pareggiati remi, or sarei teco
Alle bell’acque di Fassolo.. O rive
Dilette a Teti, o sollevate falde,
10Care al coro di Bacco, e di Pomona!
lo le desiro, altro non mi è concesso,
Godile tu, che puoi. Per nostra vita
Incertissimo stame Atropo fila,
E sovente da mal poco temuto
15Siamo assaliti, e spesse volte ancora
Siamo lieti di ben poco sperato.
Dunque viviamo, o Pier Giuseppe: omai
Verrà la Pace desïata, e seco
Cerere sparsa di dorate spiche.
20Quinci le damigelle di Parnaso
Faran carole, ed acinoso Bacco
Di spirti non plebei colmerà l’alme,
E stancheremo l’Apollinee cetre
Se altramente avverrà, noi trarrem l’ore
25Giocondamente, e con franchezza. Il saggio
È tetragono a i colpi di ventura.