Se tutta l'otriaca d'oltre mare
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
CXXXII
Il bello è ch’egli si tiene un valoroso!
Se tutta l’otriaca d’oltre mare,
e quanto in Genov’ha di vernaccino
fosscr raunate nel corpo di Mino,
4il qual si solea far Zeppa chiamare,
noi potiien tanto di spera scaldare,
ch’e’non prendesse d’india lo cammino:
e lèvala, che par un paladino,
8pur ch’egli udisse «lei lei )è» gridare.
Quell’è’1 sollazzo, ch’e’si tien valente!
M’a me non mcttarebbe quella bada,
11sed i’ non sia di mia donna dolente.
Ch’i’l’ho per un de’cattivi da Radda;
se ’l conoscesse, com’i’, tutta gente,
14gridando li andrebber dietro: — Dá’ da’! —