Se tu sia lieto di madonna Tana
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XIX
Interpella un compare sullo stesso protagonista del sonetto precedente.
Se tu sia lieto di madonna ’l ana,
Azzuccio, dimmi s’io verta ti dico;
e, se tu non la veggi ancor puttana,
4non ci guardar parente néd amico.
Ch’io metto la sentenza in tua man piana
e di neiente non la contraddico;
per eli’ io son certo che la drai certana,
8non ne darei de l’altra parte un fico.
Ch’egli è piú freddo, che detto non aggio;
non vedi come ’l naso il manofesta?
11Ché redir non saprebbe di Cafaggio.
E spesse volte duolegli la testa;
credo che stesse a bália nel rimaggio:
14tant’è salvoggio, — pare una tempesta.