Io fo ben boto a Dio: se Ghigo fosse

Rustico Filippi

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Io fo ben boto a Dio: se Ghigo fosse Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Le mie fanciulle gridano a vivanda Se tu sia lieto di madonna Tana
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XVIII

Ritrae un bel tipo di poltrone freddoloso.

Io fo ben boto a Dio: se Ghigo fosse,
ser Cerbiolin, che l’hai tanto lodato,
per pilliccion di quella, c’ha le fosse,
4non si riscalderia, tant’è gelato.
Non vedi che di mezzo luglio tosse,
e ’l guarnel tien di sotto foderato?
E dicemi che fuoco anche noi cosse;
8e par figliuol di Bonella impiombato.
Ché tutto il giorno sol seco si siede,
onde’mbiecare ha fatte molte panche:
11se non eli’a manicare in casa riede.
Maraviglia, che non gli cascar Tanche!
Ché, se grande bisogno non richiede,
14da la sua casa non si pardo anche.