Se torrente spumoso
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PER S. MARIA MADDALENA
Strofe.
Se torrente spumoso
Per erta via figlio di giogo Alpino
Facesse unqua a ritroso,
Qual meglio consigliato, il suo cammino;
5Meraviglia profonda
Ingombreria del montanar la fronte,
In rimirar che l’onda
Quasi pentita ritornasse al monte.
Antistrofe.
O tanto in ciel gradita
10Suora di Marta, io senza frode ascolto,
Che una stagion tua vita
Vêr gli abissi trascorse a fren disciolto;
E poscia in un momento
Formasti in sulla terra orme novelle,
15E con piume di vento
Ti rivolgesti a sormontar le stelle.
Epodo.
Che fu ciò? Come avvenne? Alta mercede
Talor comparte il gran monarca eterno;
Perchè l’Uomo, vêr lui rivolto il piede,
20Mai non si prenda la mercede a scherno;
Sovra l’alme ostinate egli s’adira,
Ed è caro di lui chi ben sospira.
Strofe.
Quando dunque converse
Verso Dio Maddalena il cor pentito,
25Ella tutto il cosperse
Traboccando d’amor pianto infinito,
E della chioma l’oro
Stracciò con dura man, sacri dispregi!
E sparse ogni lavoro,
30Onde tanto splendeano i manti egregi.
Antistrofe.
Alla funesta Croce
Pianse del Redentor l’aspro tormento;
Indi corse veloce,
Ricca di mirra, ad onorarlo spento;
35Al fin dure ed acerbe
L’ore passò tra’ solitarj scogli:
Suoi conviti fur erbe,
Sterpi suo letto, suoi piacer cordogli.
Epodo.
Ah! che secca è mia vena; ah! che non canta
40Mia lingua, e nulla adegua il mio desire:
Ma non ten caglia, non ten caglia, o Santa;
Fassi in tuo pregio celebrata udire,
Oscurando il valor del Greco Orfeo,
L’alma cetra immortal del gran Maffeo.
Strofe.
45Alle sue nobil note
Tutto del Vaticano eccheggia il colle,
E rimangonsi immote
L’aure, qualora le tue glorie estolle;
Mio vile plettro indegno,
50O Santa, non t’adorna e non t’onora;
Ei tenta, e sol fa segno,
Pur mormorando, come il cor t’adora.
Antistrofe.
Or tu che in sulle cime
Stai dell’Olimpo, e ne passeggi i campi,
55Venerata sublime
Intra vivo fulgor d’eterei lampi,
Ferma sovra esso noi
Benigni sguardi e di pietate amici,
E fa co’ preghi tuoi
60Del secol nostro le stagion felici.
Epodo.
Zefiro apportator di bel sereno
Non sì tosto sul mar dispiega l’ali,
Che ogni disdegno di Nettun vien meno;
E se mosso a pietà di noi mortali
65Superno Spirto al Redentor s’inchina,
Suole in calma tornar l’ira divina.