Se la donna infedel, che il folle vanto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Eustachio Manfredi
IX1
Se la donna infedel, che il folle vanto
Si diè d’avere ugual con Dio la sorte,
E morse il pomo lagrimevol tanto,
Misera! e diello al credulo consorte,
5Chiuse avesse l’orecchie al dolce incanto
Del serpe, e al suon delle parole accorte:
Staria ancor chiuso entro gli abissi il pianto,
E sarìan nomi ignoti e colpa e morte.
Ma se al fin non traea l’opra rubella,
10Vergine eccelsa, ah! l’onor tuo sarebbe
Diviso e pari con quest’alma e quella.
E intatta sì, ma non distinta andrebbe
La tua fra mille. Oh fortunata e bella
Colpa, che a sì gran Donna un pregio accrebbe!
Note
- ↑ Per l’immacolata Concezion di Maria.