Scritti vari (Ardigò)/Lettere/2
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2.
(La vita e il pensiero di R. A. - G. Marchesini, 1907, pag. 9).
L’Ardigò, poichè gli fu comunicata dal Martini la lettera che lo sospendeva a divinis... rispondeva così:
Mantova, 15 aprile 1869.
Carissimo Monsignore,
Ho letto la lettera di Roma. Senz’altro io mi ritengo sospeso a divinis fino a nuova disposizione. Mi rassegno all’ordine, che credo ingiusto e dettato, non da zelo di religione, ma da spirito di partito. Mi vi rassegno colla serenità di chi ha la coscienza tranquilla, e nella fermissima risoluzione di non rinnegare in nessuna maniera quello che ho detto e stampato nella persuasione di dire e stampare il vero. Quello che più mi addolora in questa circostanza è il dispiacere gravissimo, onde le sono involontaria cagione. Anche in questo però mi conforta il pensiero, che Ella sa che ho sempre amato, amo ed amerò sempre la fede e la professione cristiana cattolica, e che quindi non mi sono reso e non mi renderò immeritevole della sua stima e benevolenza. Monsignore, quando ho questa sua stima e benevolenza, ho tutto. Se mi mancasse, mi reputerei il più infelice degli uomini. Per conservarla, reputerei lievissima cosa ogni più grande, ogni più duro sacrificio.
R. A.