Scritti sulla storia della astronomia antica - Volume II/XIV. - Sui Parapegmi o Calendari astro-meteorologici degli antichi/III. - Calendario rustico d'Esiodo

III. - Calendario rustico d'Esiodo

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III. Calendario rustico d’Esiodo.


Il già citato poema d’Esiodo Opere e Giorni contiene il più antico calendario rustico che si conosca. Le occupazioni di vario genere, a cui si deve attendere lungo il corso dell’anno vi sono definite per lo più da epoche astronomiche, poste in correlazione col carattere generale delle vicende atmosferiche e con alcuni fenomeni periodici di altra categoria. Tali epoche ho raccolto ed ordinato nel quadro seguente, aggiungendo in corrispondenza d’ogni fenomeno celeste la data, alla quale Esiodo l’avrebbe dovuto registrare se si fosse servito del nostro presente calendario. Questa data è desunta dal calcolo, prendendo come punto di partenza il solstizio d’estate, e il 21 giugno come epoca del medesimo. I tempi del levare e del tramonto mattutino e vespertino sono stati dedotti prendendo per base le posizioni delle stelle convenienti a quell’epoca remota, che ho supposto essere 800 anni prima di Cristo. Fanno eccezione il levare vespertino d’Arturo, e l’occaso vespertino delle Pleiadi, il cui intervallo rispetto ad altre epoche è assegnato dal poeta medesimo.

Dicembre 19. Solstizio d’inverno.
Gennaio.
Corrisponde prossimamente al mese di Lenacon, che segna il colmo dell’inverno; giornate brevi; neve e vento di Tracia.
Febbraio 18.
Levare vespertino d’Arturo 60 giorni dopo il solstizio d'inverno. Arrivan le rondini, e comincia la primavera.
Maggio 17.
Levare mattutino delle Pleiadi. Vengon fuori le lumache; si aguzzano le falci e comincia la messe.
Giugno 21. Solstizio estivo.
Luglio 1.
Levare mattutino della zona d’Orione. Si batton le messi.
Luglio 15.
Comincia Sirio a vedersi la mattina. Crescono i cardi, cantan le cicale.
Agosto 10.
Cinquanta giorni dopo il solstizio estivo finisce la prima estate e comincia la seconda, e il tempo buono per navigare. Sirio visibile parte della notte; calore umido e nocivo.
Settembre 8.
Levare mattutino d’Arturo. Orione e Sirio al mattino nel mezzo del cielo. Si prepara la vendemmia.
Ottobre 28.
Occaso mattutino delle Pleiadi.
Apparizione delle gru. Fine della seconda estate. Si comincia ad arare e seminare; si tiran le navi a terra.
Novembre 1.
Occaso mattutino delle Hyadi.
Novembre 9.
Occaso mattutino della zona d’Orione.
Dicembre 19. Solstizio d’inverno.

Il Calendario d’Esiodo si distingue dagli altri posteriori dei Greci per questo, che non contiene pronostici di sorta alcuna. Il poeta nota semplicemente il carattere meteorologico di certi periodi dell’anno. Ben diverso sotto questo riguardo è il registro mensile dei giorni lunari, che forma l’ultima parte dell’opera, e che da alcuno anche si è voluto attribuire ad un altro autore. Esso è una specie di classificazione dei giorni della Luna in propizi e sfavorevoli, sia in modo assoluto, sia sotto speciali riguardi; e contiene l’indicazione dei giorni in cui di preferenza si debbono fare certe operazioni ed evitare certe altre. Tutto è fondato su idee superstiziose, come i giorni fasti e nefasti del Calendario Romano. Tuttavia è da notare, che neppure in questo calendario mensile d’Esiodo non si vede la minima traccia di pronostici del tempo secondo lo stato della Luna, che rassomiglino a quanto si trova in Arato ed in Virgilio.