Scorgi i tormenti miei, se gli occhi volti (Favaro)
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Scorgi i tormenti miei, se gli occhi volti,
Nella ruvida fronte a i sassi impressi;
Leggi il tuo nome e’ miei martiri scolti
4Nella scorza de’ faggi e de’ cipressi.
Mostran l’aure tremanti i sospir tolti
Dall’infiammato sen; gli augelli stessi
Narran pure il mio mal, se tu gli ascolti;
8Eco il conferma; e tu noi credi, Alessi?
Gusta quell’acque già sì dolci e chiare,
Se nuovo testimonio al mio mal chiedi,
11Com’or son fatte dal mio pianto amare;
E se dubiti ancor, mira in lor fiso;
E quel che neghi al gusto, agli occhi credi,
14Leggendo il mio dolor nel tuo bel viso.