Saper vivere/Il grande vincolo/XVII. Viaggio di nozze
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XVII. Viaggio di nozze
Ho espresso già le mie idee contro ciò che vi è di brutto, di sgraziato e di poco poetico, nel viaggio di nozze: e ho sostenuto l’idea alquanto solinga, di andare a passar quindici giorni, un mese, in un sol paese, lontano o vicino, in una sola villa, per fissare questi dolci ricordi della vita. Una elegante minoranza che ha anche della poesia, nello spirito, presceglie sempre questa dimora, in un sol paese, in una sola villa, dove possa filar l’amore più soave, senza disturbo. Una grossa maggioranza preferisce ancora il viaggio di nozze circolare, diciamo così, correndo di paese in paese, di albergo in albergo, senza veder niente, senza capir niente e non rammentandosi, dopo, se non di un grande disagio e di una grande stanchezza. Non importa! Anzi tutto, per un buon viaggio di nozze, bisogna completamente escludere l’estate, anzi i quattro mesi caldi, da tutto giugno a tutto settembre: in questi mesi, proprio si viaggia per giungere in un sol punto, niente altro. Restano otto mesi dell’anno, dall’autunno alla primavera: solo i matrimoni, fatti in questi tempi, sono ammissibili col viaggio di nozze. Bisogna che lo sposo si provveda, diciamo così, di una buona somma di danaro: giacché, a viaggiare in due, profondamente distratti dall’amore o dal desiderio di sorprendere la propria compagna, si spende molto. Si debbono scegliere dei buonissimi alberghi e dei buoni restaurants: si deve andare in carrozza, per il giro della città, andare ai teatri, e tutto questo, dovendo fare la figura di signori, costa e costa. Agli alberghi è molto meglio di telegrafare un giorno prima, massime se è in novembre, assolutamente da febbraio a maggio, epoca in cui sono pieni di viaggiatori. Da novembre a maggio, anche, per avere lo sleeping car, bisogna avvertire con telegramma; da febbraio a maggio, su quasi tutte le linee, ciò si deve fissare tre o quattro giorni prima. Se poi viene in mente allo sposo di fare dei doni alla sposa durante il viaggio, e se la sposa vuole riportare dei doni a parenti e ad amici, dal suo viaggio, allora ci vuole un’altra grande somma: per lo più, alla fine del viaggio, la coppia è di malumore, perché non ha denaro. Naturalmente, gli sposi eviteranno qualunque compagnia: non faranno, nelle città che visitano, se non qualche visita importante, di rigore, a persone che conoscono. Con tutto questo, la sposa deve portar seco, tutti o quasi tutti i suoi vestiti eleganti. Non è vero, che in viaggio, ci si vesta semplicemente! Per ferrovia, sì; ma quandi ci si ferma, bisogna mettersi sempre in molta toilette. Se lo sposo incontra un amico, una conoscenza, anche un indifferente, bisogna che lo presenti subito alla sposa, perché costui non creda che egli sia in avventura amorosa illegale; dopo, cortesemente, può licenziarsi da costui e restar libero con la sua compagna. Gli sposi sono tenuti a far sapere loro notizie alle famiglie. ma se si amano molto, se sono felicissimi, si perdona loro, se mandano soltanto dei dispacci. Un viaggio di nozze per persone occupate - voglio dire lo sposo - non può durare più di un mese. Per chi è ricco, e disoccupato, ha il gusto dei viaggi belli, può durare anche sei mesi. Anzi, allora il viaggio diventa chic, quando dura sei mesi.