Saper vivere/Festa da ballo/V. Questioni mondane: le fanciulle nei balli
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V. Questioni mondane: le fanciulle nei balli
Come quella della marsina rossa, neppure la desiderata e incantatrice presenza delle giovanette nei piccoli e grandi balli, dovrebbe poter dare occasione a una questione mondana. È così assoluto ed incontestabile il regno della fanciulla, nel ballo, quanto è invincibile la consuetudine della marsina nera. Ma poiché vi è della gente in vena di fare del bizantinismo mondano, poiché vi è chi tenta, anche danzando, di voler rifare il mondo, ecco entrata in discussione questa dolce e soave presenza, ecco che dobbiamo parlare anche di questo! Ma per discorrerne un pochino, così, accademicamente, fra noi, cominciamo per vedere che cosa fa l’altra gente elegante, quella estera, che è, mi duole il dirlo, alquanto più elegante, nella mondanità, che la gente italiana, in generale, e la napoletana.
È vero, furiosamente vero, che Napoli rassomiglia a Parigi; ma ad un decimo di Parigi, non a Parigi tutta intera! È vero, anche, che è il sesto di Londra: ma le altre cinque parti di Londra portano una certa differenza. Ora, a Londra, prima di tutto, le ragazze vanno, dall’età di diciotto anni in poi, sempre, in tutti i balli: e le cronache mondane sono piene di nomi di giovanette, e, venendo in Italia, queste ragazze si meravigliano, che qui ballino troppo le signore maritate. Di Parigi, non ne parliamo neppure: le fanciulle sono le regine dei balli, mentre le maritate, anche le giovanissime, ne sono la decorazione, elegantissima, splendida, ma la decorazione soltanto. I figurini di mode sono pieni di abiti da ballo per signorine; le cronache non parlano se non di loro, il cotillon è sempre condotto da un giovanotto e dalla figliuola della padrona di casa, o da una nipote; infine, da una giovinetta di famiglia. E come se questo non bastasse, perché le ragazze possano anche più ballare, si sono inventati il bai blanc, dove addirittura le signore maritate fanno la tappezzeria. Dal Figaro alla Vie Parisienne, dall’Echo de Paris al Gaulois, dal Journal al gravissimo Temps, è una cronistoria mondana assai più aggirantesi intorno alle fanciulle, che alle giovani maritate. E per arrivare fra noi, nei balli del Quirinale, lo sciame delle giovanette era così bello, così giocondo, così disposto a divertirsi, che formava, esso, tutto, tutto il brio di quelle feste, dove, naturalmente, le dame, mature e giovani, andavano per parata, per mostrare la loro beltà, le loro vesti, i loro gioielli e per ricevere una simpatica parola da Sua Maestà la Regina. La nostra Graziosa Signora Margherita amava molto tutto questo elemento giovanile, lieto, nelle sue feste, ed era contenta quando qualche altra fanciulla compariva nella vita mondana romana, ad accrescere il simpatico e vivace reggimento delle ragazze danzanti. Ciò è storia del passato: ma è storia.