Saper vivere/Festa da ballo/VI. Segue: le fanciulle nei balli
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VI. Segue: la fanciulle nei balli
Perché, infine, che cosa è un ballo? Se è un grande ballo, è una festa dove si debbono riunire la ricchezza delle sale, dei lumi, dei fiori, alla beltà ed all’eleganza delle persone: ma vi è un elemento indispensabile, perché esso riesca, ed è che vi sia il buon umore: il brio, l’entusiasmo debbono sopperire e sopperiscono, talvolta, così bene! Ora, diciamolo, la gaiezza, la giocondità, il sorriso spensierato, la gioia di vivere, non li portano, nei balli, se non le signorine. Le maritate, anche giovani, portano tutt’altra cosa: desiderio di apparire belle, di piacere: desiderio di avere il più bell’abito e la più bella collana di perle; desiderio onesto di affascinare: ma tutto questo è soddisfazione personale, è pensiero che si raccoglie da tempo, è studio di colori, di tinte, di armonie, è lunga preparazione remota, e, quindi, se è perfetto dal punto di vista della raffinatezza, non è né spontaneo, né improvviso. Una signorina, invece, mette, per la decima volta, il suo vestito bianco, si pettina da sé, o si fa pettinare dalla cameriera, non si preoccupa né dei gioielli, né del ventaglio, né della sortie e corre al ballo con una vivacità e una semplicità, che rallegrano lo spettatore più annoiato. Vedetele entrare, una signora e una signorina, nel ballo: entrambe hanno l’aria serena e semplice: ma la prima aria è artificiale, la seconda è naturale: ed è necessario che la prima sia artificiale, mentre è graziosissimo che la seconda sia naturale. Le gioie delle giovarti signore - non i gioielli - nei balli, talvolta non durano oltre la soglia, giacché si trova che il vestito di quell’amica è più bello, si trova che quell’altra ha un nuovo diadema, si trova che... passiamo sopra. Le signorine, invece, hanno una lietezza a tutta prova, non s’incaricano di nulla, ballano con tutti, scherzando, trovando amabili tutti i loro cavalieri, per uno che le abbandona, sanno che ne troveranno dieci in cambio, trovano sempre grazioso il cotillon, non vanno al buffet se non per mangiucchiare dei dolci e intingere appena le labbra nello champagne, e dappertutto portano questo brio e questo entusiasmo, che sono il fascino di un ballo. Le giovani signore non possono fare questo simpatico chiasso, né sorvolare come farfalle, né abbandonarsi a tante danze, se no, sembrerebbero tante pazze o delle dame ridicole: esse debbono, al ballo, rappresentare la suprema beltà, la suprema squisitezza, ma debbono passare a traverso le feste come Dee, non saltellare, come le fanciulle. Un ballo, senza signorine, tutto può essere, salvo che allegro: e se è allegro, non è allegro bene.