Salmi (Diodati 1821)/capitolo 42
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SALMO 42.
Il Salmista bramoso di servire Iddio nel suo Tempio.
Maschil de’ figliuoli di Core, dato al Capo de’ Musici.
1 COME il cervo agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna te, o Dio.
2 L’anima mia è assetata di Dio, dell’Iddio vivente1. Quando verrò, e comparirò io nel cospetto di Dio?
3 Le mie lagrime sono il mio cibo giorno e notte, mentre mi è detto tuttodì: Dove è il tuo Dio?
4 Io mi verso addosso l’anima mia quando mi riduco in memoria queste cose; che io passava in ischiera, e camminava con essa infino alla Casa di Dio, con voce di canto e di lode, la moltitudine facendo festa.
5 Anima mia, perchè ti abbatti, e ti commovi in me? aspetta Iddio; perciocchè ancora lo celebrerò; il suo aspetto è compiuta salvezza.
6 O Dio mio, l’anima mia si abbatte in me; perciò mi ricordo di te dal paese del Giordano, e da’ monti di Hermon, dal monte Misar.
7 Un abisso chiama l’altro abisso, al suon de’ tuoi canali2; tutti i tuoi flutti e le tue onde mi son passate addosso.
8 Il Signore di giorno manderà la sua benignità, e di notte io avrò appo me i suoi cantici, ed orazione all’Iddio della mia vita.
9 Io dirò a Dio, mia Rocca: Perchè mi hai tu dimenticato? perchè vo io attorno vestito a bruno, per l’oppression del nemico?
10 I miei nemici mi fanno onta, trafiggendomi fino all’ossa, mentre mi dicono tuttodì: Dove è il tuo Dio?
11 Anima mia, perchè ti abbatti, e perchè ti commovi in me? Aspetta Iddio; perciocchè ancora lo celebrerò; egli è la compiuta salvezza della mia faccia, e il mio Dio.