Salmi (Diodati 1821)/capitolo 35
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SALMO 35.
Preghiera per la punizione dei malvagi; descrizione della loro empietà; preghiera e ringraziamento per la liberazione.
Salmo di Davide.
1 O SIGNORE, contendi con quelli che contendono meco; guerreggia con quelli che guerreggiano meco.
2 Prendi lo scudo e la targa; e levati in mio aiuto.
3 E trai fuori la lancia, e serra il passo a quelli che mi perseguitano; di’ all’anima mia: Io son la tua salute.
4 Sien confusi e svergognati quelli che cercano l’anima mia; voltin le spalle, e sieno svergognati Quelli che macchinano del male contro a me.
5 Sien come pula al vento, e caccili l’Angelo del Signore.
6 Sia la via loro tutta tenebre, e sdruccioli; e perseguali l’Angelo del Signore.
7 Perciocchè senza cagione hanno fatta una fossa nascosta, per tendervi la lor rete; senza cagione l’hanno cavata all’anima mia.
8 Venga loro una sprovveduta ruina1, e sieno presi colla lor propria rete che hanno tesa di nascosto, e cadano nella ruina che mi hanno apparecchiata2.
9 Allora l’anima mia festeggerà nel Signore, e si rallegrerà nella sua salute.
10 Tutte le ossa mie diranno: O Signore, chi è pari a te, che riscuoti il povero afflitto da chi è più forte di lui; il povero afflitto, e il bisognoso, da chi lo spoglia?
11 Falsi testimoni si levano; mi domandano cose, delle quali non so nulla.
12 Mi rendono male per bene3; rendono sconforto all’anima mia.
13 E pure io, quando essi erano infermi, mi vestiva d’un cilicio. Ed affliggeva l’anima mia col digiuno, e la mia orazione mi ritornava in seno.
14 Io andava attorno, come se fosse stato per un mio amico, ovver fratello; io andava chino, e vestito a bruno, come uno che faccia cordoglio di sua madre.
15 Ma quando io son zoppicato, essi se ne son rallegrati, e si sono adunati insieme; gente da nulla si è adunata contro a me, senza che io lo sapessi; mi hanno lacerato, senza mai restare;
16 Insieme con profani beffatori giocolari, digrignando i denti contro di me.
17 O Signore, infino a quando vedrai queste cose? Ritrai l’anima mia dalle ruine loro, l’unica mia d’infra i leoncelli.
18 Io ti celebrerò in gran raunanza; io ti loderò in mezzo d’un gran popolo.
19 Non rallegrinsi di me quelli che mi son nemici a torto; non ammicchino con gli occhi quelli che mi odiano senza cagione4.
20 Perciocchè non parlano giammai di pace; anzi macchinano frodi contro a’ pacifici della terra.
21 Ed allargano la lor bocca contro a me, e dicono: Eia, eia! l’occhio nostro ha pur veduto quello che desideravamo.
22 O Signore, tu hai vedute queste cose; non tacere; o Signore, non allontanarti da me.
23 Risvegliati, e destati, per farmi ragione; Dio mio, e Signor mio, risvegliati per difendere la mia causa.
24 O Signore Iddio mio, giudicami secondo la tua giustizia5, e fa ch’essi non si rallegrino di me;
25 E non dicano nel cuor loro: Ehi! anima nostra; e non dicano: Noi l’abbiamo trangugiato.
26 Sieno svergognati e confusi tutti quanti Quelli che si rallegrano del mio male; sieno vestiti di vergogna e di vituperio quelli che si magnificano contro a me.
27 Cantino, e rallegrinsi quelli che hanno buona affezione alla mia giustizia6; e dicano del continuo: Magnificato sia il Signore, che vuole la pace del suo servitore.
28 E la mia lingua risonerà la tua giustizia e la tua laude, tuttodì7.