Salmi (Diodati 1821)/capitolo 142
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SALMO 142.
Preghiera in pericolo estremo.
Maschil di Davide; orazione ch’egli fece, quando era nella spelonca.
1 IO grido colla mia voce al Signore; io supplico al Signore colla mia voce.
2 Io spando la mia orazione davanti a lui; io racconto davanti a lui la mia tribolazione,
3 Mentre lo spirito mio spasima in me. Or tu, Signore, conosci il mio sentiero. Essi mi hanno nascosto un laccio In su la via, per la quale ho da camminare.
4 Io riguardo a destra, e miro; e non vi è alcuno che mi riconosca; ogni rifugio è perduto per me; non vi è alcuno che abbia cura dell’anima mia.
5 O Signore, io grido a te; io dico: Tu sei il mio ricetto, la mia parte nella terra de’ viventi1.
6 Attendi al mio gridare; perciocchè io son ridotto in molto misero stato; riscuotimi da quelli che mi perseguitano; perciocchè son più possenti di me.
7 Tira fuor di carcere l’anima mia, acciocchè io celebri il tuo Nome; i giusti m’intornieranno, quando tu mi avrai fatta la mia retribuzione.
Note
- ↑ Sal. 46. 1; 91. 2.