Saggio di rime devote e morali/Fu sempremai dono del ciel beltade
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Fu sempremai dono del ciel beltade
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FU sempremai dono del ciel beltade,
Nè vi ha chi negar questo o deggia, o possa;
Ma fugge nel fuggire dell’etade
4Fresca, e dagli anni tosto vien rimossa.
Non così a donna d’intelletto accade,
Ch’onta non teme d’alcun tempo, o scossa;
E allorchè morte il fragil corpo invade,
8Ed esso, e fama non chiude una fossa.
Femmina dunque spiritosa, e saggia
A mio parer dee preferirsi a quella,
11Che di bellezza il pregio in sè sol tiene.
Pur mia definizione non oltraggia
Graziosa beltà, quando rubella
14A lui non sia, d’onde ogni ben ne viene.