Rondine
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Questo testo fa parte della raccolta XIV. Da 'Iside'
XIX
RONDINE
Son qui sulla gronda,
che canto, gioconda,
gli occasi e i mattini
di porpora e d’òr,
5che tesso ai piccini
la casa superba
con muschi, con erba,
con larve di fior.
Su prore ed antenne
10posando le penne,
fra il marzo ed il maggio
mi reco dal mar;
e scordo il viaggio,
pensando al mio nido,
15se un portico fido,
se un embrice appar.
Gran Dio, se ti piacque
recarmi sull’acque,
se l’ésca segreta
20trovar mi fai tu,
deli! rendimi lieta
d’un raggio di sole:
pel nido e la prole
non cerco di piú.
25Da raffiche alpine,
da venti e da brine
mi guardi la Santa
che in sen ti portò;
e, quando a lei canta
30la turba devota,
anch’io la mia nota
salir le farò.