Rivista italiana di numismatica 1889/Notizie varie

Rivista italiana di numismatica 1889|Notizie varie

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Rivista italiana di numismatica 1889 Rivista italiana di numismatica 1889
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NOTIZIE VARIE




Ripostigli di monete romane. — Leggiamo nell’Arte e Storia, di Firenze, num. del 28 febbraio u. sc.: “Or sono due settimane, nel villaggio di Mompantero, vicino a Susa, e precisamente nell’antichissima regione Urbiano, venne casualmente messo in luce un ripostiglio di monete romane del secondo secolo dell’impero. L’urna che le ratteneva fu distrutta; le monete (in numero di circa 450) andarono disperse fra più di trenta compratori; tuttavia penso sia prezzo dell’opera dare un qualche ragguaglio di questa scoperta, che prova una volta di più, colle lapidi rinvenute nel 1808 (Mommsen, Corpus iscrip. latinarum Vol. V, n. 7239, 7258, 7296 e 7311), col Milliario donato al Museo di Susa or sono due anni, che il luogo di Urbiano era in antico ager urbanus segusinus e transitava per esso la strada romana che da Foresto, ove era un tempio alle Dee Matrone, conduceva alle Gallie.

Le monete trovate non sono né d’oro, né d’argento, né di bronzo: il Perrin le direbbe di cuivre saucé che è quanto il biglione che simula l’argento del Fabretti o il rame argentato di stagno del cav. Gnecchi, sfacciata composizione che determinò la riforma di Diocleziano ed aveva forzatamente corso d’argento per miseria e perversità de’ tempi.

Esse comprendono gli anni dell’E. V. 247-268 ed appartengono in massima parte agli imperatori M. Giulio Filippo juniore, Treboniano Gallo e Gallieno: poche sono di Valeriano che quest’ultimo precedette: mancano gli esemplari di Pacaziano, Trajano Decio, Erennio, Ostiliano, Volusiano, Emiliano e delle rispettive imperatrici. Una cosa è da notarsi, che, mentre nel diritto il busto dell’imperatore, ra[p. 130 modifica]diato e paludato, è sempre rivolto a destra come nelle forme più note delle sincrone monete, il rovescio presenta tutte le varietà finora descritte degli emblemi e delle leggende. Si direbbe che l’avaro nasconditore di quelle monete fosse egli stesso un dilettante di numismatica.

Non meno è degno di nota il fatto che nessuna delle monete sia più recente di Gallieno e che quelle improntate da questo imperatore siano alle altre in numero vistosamente maggiore. È la seconda volta che ciò si verifica nei rinvenimenti Susini, chè nel tesoro (monete n. 3561) trovatosi nel 1812 nelle fondamenta di un edifizio in capo alla via Lameth, ora Umberto I, le monete segnavano, da quanto risulta dalla recensione che ne pubblicò il Vernazza (Recensio nummorum qui Secusii anno mdcccxii mense septembri sunt reperti, Aug. Taurinorum, 1812), con poche e brevi reticenze gli imperatori che inclusivamente vissero da Lucio Vero a Gallieno; inoltre, come in questo trovamento, le monete di Gallieno erano in straordinaria preponderanza (n. 1369): nessuna infine eziandio era di oro o di vero argento ”.

Ugo Rosa.


Un cortese Associato della nostra Rivista ci scrive: “Il giorno 22 marzo, nel territorio di Parabiago, venne scoperto un nascondiglio d’antiche medaglie romane imperiali. Pare che si tratti di un qualche migliaio per lo meno, quasi tutto di medio bronzo, pochissime di piccol bronzo, moltissime poi ricoperte di foglia di stagno od argento, in uno stato di quasi perfetta conservazione per un terzo e pel resto molto ossidate. Di dette medaglie la quasi totalità appartiene a Magnenzio e Costanzo, poche sono di Costante, pochissime di Costantino, qualcuna appena di Crispo e Licinio Cesare. Di Vetranione passarono in mia mano 5 pezzi soltanto e forse saran state in tutto qualche dozzina al più.”

G. M.


Un piccolo ritrovamento di monete romane venne fatto il giorno 3 febbraio u. sc. in Provincia di Brescia e precisamente a Pratocolombajo presso Melle morte nella proprietà dei signori Crosti e Borsa. Lo registriamo come sem[p. 131 modifica]plice notizia e per quell’interesse che può avere un ripostiglio di data certa e in località certa, quantunque le monete non presentino alcun interesse numismatico. Tutto il ripostiglio si riduce a una ventina di gran bronzi di Gordiano Pio, di conservazione discreta, e con questi si rinvenne anche una spada molto consunta. Il tutto giaceva in uno strato di cenere alla profondità di circa due metri. Era quella dunque probabilmente la tomba d’un soldato, morto verso la metà del terzo secolo.

Togliamo dai giornali francesi:

“Un’importante scoperta è stata fatta recentemente a Saligny, nel dipart. dell’Allier. Si tratta di un ripostiglio di 300 e più denari romani imperiali, di bella conservazione. Vi si notano alcuni rovesci rari, diversi pezzi di Balbino, Pupieno, Geta, alcuni buoni tipi d’imperatrici, specialmente di Salonina, e una certa quantità di monete di Salonino colla capra Amaltea e la leggenda iovi crescenti. — Le scoperte di questo genere non sono rare in quel territorio; la città di Moulins acquistò, nel 1824, cinquecento denari, di splendida conservazione, che abbracciano la serie da Antonino a Salonino. Essi formavano un tesoretto, scoperto in quei dintorni. — Due casse militari, nascoste sotterra ai tempi di Diocleziano, furono rinvenute nello stesso dipartimento dell’Allier; una di esse conteneva più di 80 chilogrammi di piccoli bronzi d’Aureliano, Claudio Gotico, Quintino, Probo, Gallieno, Salonina, Salonino, Massimiano Erculeo, Costantino, ecc. Questi piccoli bronzi erano pure magnificamente conservati; essi furono dispersi, ma gli esemplari più belli entrarono a far parte della collezione del sig. Perot, distinto numismatico di Moulins. Fra le rarità che si trovarono in quelle due casse si notavano monete di Alletto, Quieto, Carausio, Magnia Urbica, Caro e Carino (teste accollate), poi de’ rovesci rari e molti pezzi battuti nelle Gallie.”

Ripostigli di monete medioevali. — Nello scorso dicembre, in comune di Villa Raverio (Brianza), un muratore, abbattendo un vecchio muro, trovò un vasetto in terra con[p. 132 modifica]tenente circa 200 monete italiane in argento, del 1400, per la massima parte appartenti a Filippo Maria Visconti. Noi abbiamo avuto nelle mani tutto il ripostiglio ed eccone la descrizione sommaria:

Milano: Gio. Maria Visconti (1402-12) ― Soldo (Gnecchi N. 6) N. 2
» Filippo Maria Visconti (1412-47) ― Grosso di soldi 3 (Id. N. 8) » 2
» Idem (1412-47) ― Grosso (Id. N. 17) » 11
» Idem » » (Id. N. 23-25) » 38
» Idem » Sesino (Id. N. 34-35) » 50
» Idem » » (Id. N. 38-39) » 26
» Idem » Trillina (Id. N. 41) » 4
» Idem » Denaro (Id. N. 44) » 3
» Seconda Repubblica (1447-50) Grosso (Id. N. 5) » 3
» Idem » Sesino (Id. N. 6) » 6
Genova: Filippo Maria Visconti (1421-36) ― Grosso collo stemma inquartato » 1
» Idem Mezzo grosso » 4
» Idem Grossetto » 3
» Doge XXI (1434-43) ― Mezzo grosso » 9
» Idem Grossetto » 6
Aquileja: Antonio Panciera (1402-11) ― Denaro » 2
» Lodovico di Tech (1412-23) ― Denaro » 4
Cremona: Gabrino Fondulo (1413-20) ― Denaro col leone rampante » 1
Savoia: Amedeo VIII (1391-1439) ― Quarto » 1
Napoli: Lodovico II d’Angiò (1390-1434) ― Mezzo gigliato » 1
Mantova: Gio. Francesco Gonzaga (1407-44) ― Grosso colla Città » 1
Venezia: Francesco Foscari (1423-57) ― Grossone » 1
» Idem Grosso da due soldi » 2
» Idem Grossetto » 3
» Michele Steno (1400-13) ― Mezzanino » 2
» T. Mocenigo (1413-23) ― Grosso » 2
Gorizia: Enrico IV (1385-1454?) – Solido » 1

N. 189

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Trovandosi, fra queste, alcune monete della seconda Repubblica milanese (1447-50), le quali sono appunto quelle di miglior conservazione, se ne può dedurre che quel tesoretto sia stato nascosto verso il 1450.

E. G.


Il Corriere Italiano di Firenze, del 23 marzo, scrive:

“La Commissione storico-archeologica comunale riceveva pochi giorni or sono alcune monete ritrovate nei lavori di sterro che si stanno facendo in Via degli Speziali.

“Tali monete, se non hanno valore venale, servono per altro alla storia di quella parte così importante della nostra città. Fu trovato, fra alcune altre, un Guelfo della Repubblica fiorentina, 1529 (2° semestre), Ufficiale di Zecca Niccolò Guicciardini; altra moneta d’argento di Ercole II, duca di Ferrara; due tessere di banchi fiorentini; un Bolognino, due piccioli e tre monete romane.”

Al Prof. Brioschi, fondatore del Politecnico milanese, celebrandosi nello scorso marzo il giubileo dell’istituto (che, essendo stato aperto sullo scorcio del 1863, compiva col principio di quest’anno il quinto lustro di sua esistenza), venne presentata da’ suoi ex-allievi una medaglia d’oro, fatta coniare coi fondi raccolti mediante una sottoscrizione stata promossa da un Comitato costituitosi, per spontanea iniziativa, nello scorso anno, fra gli stessi ex-allievi. La sottoscrizione ebbe un esito brillantissimo, essendosi raccolte 770 firme.

Insieme alla medaglia gli fu presentato un album contenente le firme raccolte.

Del modello dell’effigie del prof. Brioschi, che servì per l’incisione del conio della medaglia, venne fatta eseguire una riproduzione in marmo a guisa di medaglione, la quale fu dagli ex-allievi donata all’istituto per esservi conservata come ricordo.

Alla parte artistica dell’allestimento della medaglia e dell’album sopraintesero gli egregi architetti Luca Beltrami, G. Brentano e G. Sizzo, tutti e tre ex-allievi dell’istituto.

La medaglia fu modellata dallo scultore Luigi Secchi, ed incisa, assai lodevolmente, da Luigi Broggi.

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Vendite Sambon. — Prezzi raggiunti all’asta, di alcune monete greche di un collettore russo, vendute in Milano dall’Impresa Sambon, nei giorni 26, 27, 28, 29 e 30 marzo 1889.

N. 44 Thurium. Tetradr. arg. L. 100
» 74 Rhegium. Id. » » 380
» 138 Aenus (Thracia) » » 180
» 143 Byzantium » » 150
» 205 Audoleon » » 135
» 219 Acanthus » » 160
» 234 Chalcis » » 220
» 235   idem » » 145
» 242 Orthagoreia » » 210
» 309 Antigonus » » 135
» 317 Philippus V » » 250
» 322 Perseus » » 200
» 445 Aetolia » » 160
» 479 Haliartus » » 280
» 488 Tanagra » » 110
» 493 Thebæ » » 250
» 494   idem » » 150
» 495   idem » » 105
» 543 Aegina » » 135
» 729 Pheneus » » 1100
» 756 Cnossus » » 450
» 774 Gortyna » » 160
» 776   idem » » 130
» 784 Hierapytna » » 130
» 794 Lyttus » » 150
» 802 Phaestus » » 100
» 811 Polyrhenium » » 120
» 833 Chalcis » » 110
» 901 Mithridates VI » » 260
N. 952 Amastris arg. L. 160
» 966 Prusias » » 120
» 977 Cyzicus elect. » 360
» 978   idem » » 350
» 980   idem » » 260
» 981   idem » » 350
» 982   idem » » 350
» 983   idem » » 255
» 990   idem » » 155
» 991   idem » » 425
» 1107 Myrina arg. » 110
» 1129 Clazomonæ » » 200
» 1190 Smyrna » » 450
» 1191   idem » » 300
» 1308 Cos » » 180
» 1309   idem » » 170
» 1310   idem » » 140
» 1317 Carpathus » » 140
» 1335 Lycia » » 125
» 1339   idem » » 110
» 1387 Dornes et Syenesis » » 120
» 1435 Soli » » 110
» 1436   idem » » 110
» 1715 Antiochus VI » » 250
» 1840 Alexander III » » 150
» 1850 Arsinoe oro » 350
» 1851   idem » » 260
» 1859 Cyrene » » 200
» 1860   idem » » 140

Producendo un totale di Lire 31.746.

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I Sigg. Hermerel e Serrure hanno aperto una casa di vendite, a Parigi, in via Richelieu, 53. Abbiamo sott’occhio il primo numero del loro Catalogue périodique de monnaies et médailles; esso è redatto con gran cura, in modo da ricordare certi cataloghi del Kunz.

Il «Coin Collector’s Journal», periodico numismatico di Nuova-York, ha sospeso le sue pubblicazioni. Era stato fondato dalla Ditta Scott, nel 1875.

Per la Brigata Aosta. — I reggimenti della Brigata Aosta commemoreranno, il giorno 20 febbraio 1890, il 2.° centenario della creazione della Brigata (5.° e 6.°).

In tale occasione si conierà anche una medaglia-ricordo da mandarsi in dono alle famiglie dei militari appartenenti alla Brigata, morti nei fatti d’armi ai quali la Brigata stessa prese parte, e da inviarsi a tutti coloro che, avendo fatto o facendo tuttora parte della Brigata, manifesteranno il desiderio di possederla.

Doni pervenuti al Gabinetto Numismatico di Brera:

Dall’incisore sig. A. Donzelli, un esemplare in bronzo della sua medaglia per Mons. Andrea Ighinà, ed altra sua medaglia commemorativa.

Dall’incisore sig. Luigi Broggi, due medaglie da lui incise, l’una pei soldati italiani che si distinsero in occasione della innondazione di Verona (1882), l’altra per l’inaugurazione del monumento a Garibaldi in Verona (1887);

Dallo stesso, un esemplare della medaglia incisa da Francesco Broggi nel 1883 in onore di Cesare Cantù.





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NOTIZIE VARIE




Ancora il ripostiglio di Parabiago. – Nel precedente fascicolo abbiamo dato alcune notizie, gentilmente comanicateci da nn Associato della nostra Rivista, intorno ad un ripostiglio di monete romane imperiali, scoperto nel giorno 22 marzo in territorio di Parabiago. Per ciò che concerna strettamente la numismatica, poco nulla abbiamo da aggiungere a quelle notizie; accenneremo soltanto che fu trovata anche una moneta di Nepoziano.

Non riuscirà tuttavia privo d’interesse il sapere che moltissime di quelle monete erano racchiuse in un elegante vaso di bronzo, del quale, per la molta cortesia dell’attuale suo possessore sig. Celestino Zerbi, di S. Lorenzo di Parabiago, siamo in grado di dare qui il disegno.

Questo vaso misura 21 centimetri d’altezza, per 10 centimetri di diametro al massimo rigonfiamento; è coperto di bellissima patina verde, e sobriamente ornato di cerchi, di foglioline, e d’altri segui ad incavo. Le pareti del vaso sono di mirabile sottigliezza; siccome i contadini che lo rinvennero lo sventrarono per impadronirsi più rapidamente del contenuto, si può esaminarne benissimo l’interno, che è incrostato d’ossido e reca le traccio evidenti delle monete che racchiudeva.

[p. 316 modifica]L’ansa massiccia e di lavoro più grossolano, e ornata di figure e fu rinvenuta staccata dal vaso, col quale combacia tuttavia perfettamente.

Nel vaso si ritrovarono alcuni oggetti d’argento (una catenella con fermaglio, un anello con castone, ecc.), che andarono dispersi.

Ritrovamenti di monete. — Qui in Milano negli scavi di Via S. Simone, in proprietà Strada, si rinvennero nell’aprile passato alcune monete romane, fra le quali un denaro della Calpurnia.

A Piacenza nel maggio decorso, si ritrovarono nascoste in un muro circa quaranta monete d’argento genovesi, coniate nel 1672.
A Scharans presso Thusis, nel Cantone dei Grigioni, si rinvennero sotterra, nello scorso anno, dodici monete d’oro milanesi di Filippo II, oltre a cinque o sei dobloni spagnuoli e ad una doppia di Genova del 1641.

Monete merovingie. — Il visconte Ponton di Amécourt, morto l’anno scorso, aveva riunito una raccolta rarissima di monete merovingie, comprendente 1966 monete diverse.

Suo figlio ha autorizzato l’amministrazione della Biblioteca nazionale di Parigi a scegliere, nella collezione da lui ereditata, tutte quelle monete che non sono contenute nella collezione della Biblioteca. L’esame comparativo fatto ha permesso di constatare che la collezione di Amécourt racchiude 1131 monete, di cui l’equivalente non esiste nella collezione nazionale.

Nuova medaglia. — Nello scorso marzo il noto incisore milanese sig. Francesco Grazioli ha terminato e coniato una sua nuova medaglia in onore di Giacomo Medici e Luciano Manara — Difesa del Vascello — Villa Spada — 30 giugno 1849. Questa medaglia appartiene alla serie numismatica commemorante i fatti principali del Risorgimento Italiano, che il Grazioli ha iniziata da qualche anno.

Tessere romane. — Il sig. A. de Belfort, direttore dell’Annuaire de la Société Française de Numismatique ha intrapreso [p. 317 modifica]in quel periodico la pubblicazione di un suo pregevole studio sulle tessere romane in bronzo. Ora per mezzo nostro egli rivolge un secondo invito ai Numismatici italiani, ed a tutti i lettori della Rivista in generale, perchè coloro che posseggono o conoscono delle tessere gliene vogliano mandare gl’impronti in ceralacca, avendo cura d’indicare, per ciascun pezzo, il nome e l’indirizzo del proprietario. Questa domanda comprende tutte le tessere romane in bronzo, eccetto i contorniati e le spintrie. L’indirizzo al quale si prega di mandare gl’impronti è il seguente: M. de Belfort, 25, rue Las Cases, Paris.

Vendita della Collezione del Conte D.*** — Un’altra delle poche grandi collezioni romane superstiti andò venduta lo scorso maggio a Parigi, la collezione del Conte D.*** — Quantunque tale iniziale sia abbastanza trasparente e verrà facilmente interpretata dai raccoglitori che hanno qualche pratica delle migliori collezioni private, non crediamo di completare il nome, dal momento che sul Catalogo non si volle mettere che quella semplice iniziale.

La Collezione comprendeva una piccola ma scelta serie greca e una più vasta serie romana con parecchi pezzi di esimia rarità. In tutto 646 numeri che diedero un totale prodotto lordo di L. 109200. Ecco alcuni dei prezzi più interessanti della vendita:

SERIE GRECA.

N. 5 Taranto Oro L. 380
» 12 Bruttium » » 585
» 16 Agrigento » » 120
» 26 Siracusa » » 205
» 30 » Elettro » 550
» 35 » Arg. » 505
» 49 Chersoneso Taurico Oro » 2155
» 41 » » » 1490
» 59 Pirro Arg. » 380
» 65 Atene » » 300
» 74 Mitridate VI Oro » 1325
» 75 » » 830
» 80 Lampsaco » » 965
» 89 Efeso » » 530
» 93 Rodi » » 400
» 98 Antioco III — Siria » » 980
» 100 Antioco VI ― Siria » » 375
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» 101 Tripoli Arg. » 310
» 107 Tolomeo I — Egitto Oro » 215
» 108 » » » 745
» 111 Berenice I — Egitto » » 1405


SERIE ROMANA.


N. 130 Campania Oro L. 445
» 150 bis Manlia » » 380
» 162 Sulpicia » » 455
» 165 Vibia » » 425
» 166 » » » 115
» 167 Hirtia » » 120
» 170 Sanquinia » » 960
» 171 Julia » » 980
» 177 Servilia » » 355
» 182 Domitia » » 1120
» 184 Pompeja » » 610
» 193 Augusto Coh. 26 » » 305
» 199 » » 132 » » 170
» 200 » » 162 » » 115
» 201 » » 174 » » 135
» 213 Livia » 6 G. B. » 245
» 215 Cajo Cesare Oro » 1900
» 226 Nerone Druso » » 150
» 227 Antonia Coh. 1 » » 272
» 234 Caligola » 20 » » 200
» 235 » » 24 » » 150
» 238 Caligola e Augusto » » 241
» 247 Claudio. Coh. 55 » » 85
» 250 Britannico e Nerone P. B. » 135
» 253 Agrippina e Nerone Oro » 145
» 265 Poppea M. B. » 160
» 266 Clodio Macro Coh. 6 Arg. » 260
» 267 Interregno » 405 Oro » 1100
» 372 Galba » 286 » » 175
» 277 Vitellio » 17 » » 180
» 281 » » 80 G. B. » 110
» 287 Vespasiano » 225 Oro » 99
» 292 » » 567 » » 230
» 310 Tito » 403 » » 225
» 311 Giulia » 6 » » 1780
» 315 Domiziano » 148 » » 161
» 321 » » 609 » » 131
» 324 Nerva » 28 » » 138
» 335 Trajano » 176 G. B. » 115
» 361 Sabina » 27 Oro » 199
» 365 » » 46 » » 215
» 369 Elio » 4 » » 255
» 385 Antonino Pio » 910 » » 141
» 387 Faustina M. » 75 » » 122
» 395 » » 317 » » 95
» 407 Faustina F. » 19 » » 105
» 421 Lucilla » 69 » » 92
» 422 Commodo » 59 » » 280
» 428 » » 700 » » 172

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N. 433 Crispina » 30 Oro L. 660
» 444 Scantina » 1 » » 1450
» 449 Pescennio » 59 » » 3855
» 49 Albino » 68 » » 1425
» 453 Sett. Severo » 284 G. B. » 75
» 456 » » 712 Oro » 242
» 457 » » 770 » » 275
» 458 Severo e Carac. » 8 » » 495
» 459 Sev. Carac e Geta In. » » 500
» 460 Giulia Domna Coh. 116 » » 248
» 462 » » 193 » » 233
» 464 Caracalla, Ined. » » 280
» 466 » Coh. 353 » » 207
» 470 » » 548 » » 350
» 472 Geta » 48 » » 690
» 473 Macrino » 43 » » 1400
» 484 Elagabalo » 181 » » 157
» 490 Mesa » 15 » » 1400
» 496 Sev. Alessandro » 225 » » 127
» 498 » » 547 G. B. » 162
» 511 Gordiano Afr. » 9 » » 80
» 526 Otacilla » 66 » » 47
» 637 Ostiliano » 33 Oro » 650
» 541 Volusiano » 24 » » 530
» 546 Valeriano P. » 100 » » 235
» 553 Gallieno » 1112 » » 245
» 563 Postumo » 45 » » 670
» 569 » » 398 » » 693
» 571 Vittorino » 16 » » 651
» 574 Tetrico P. » 206 » » 495
» 580 Tacito » 112 » » 238
» 582 Probo, Inedito » » 200
» 588 Giuliano tir. Coh. 8 » » 590
» 591 Massimiano Er. » 374 » » 170
» 595 Costanzo Cloro » 145 » » 295
» 604 Licinio Padre » 106 » » 260
» 607 Costantino I Inedito. » » 170
» 608 » Coh. 641 » » 180
» 610 Fausta » 5 » » 900
» 620 Costantino III » 4 » » 58
» 621 Giovanni tir. » 2 » » 95
» 623 Maggioriano » 1 » » 81
» 621 Libio Severo » 6 » » 41


Concorso. — La Reale Accademia di Belle Arti in Milano rende noto quanto segue:

Gli Artisti nazionali, che hanno frequentato come allievi le scuole della R. Accademia di Milano, sono invitati al concorso di fondazione Girotti, pel quale è prestabilito anche un premio di L. 500 (cinquecento) per una medaglia in metallo eseguita nel decennio.

I concorrenti dovranno, nella lettera sigillata contenente il proprio nome, cognome e domicilio, provare regolarmente [p. 320 modifica]di aver frequentato le scuole della detta Accademia. Il concorrente potrà, dopo la pubblica esposizione, ritirare la propria opera o lasciarla all’Accademia. Le opere dei concorrenti dovranno essere presentate all’Ispettore-Economo dell’Accademia non più tardi delle ore 4 pomeridiane del giorno trenta settembre anno corr. 1889.

Per altre informazioni sulle modalità del concorso, rivolgersi all’Ispettore stesso.

Doni pervenuti al Gabinetto Numismatico di Brera:

Dal Cav. Ettore Conti, direttore della R. Zecca di Roma, un esemplare in bronzo della medaglia pel 250° anniversario della Brigata Piemonte, ed uno della piccola medaglia commemorativa del convegno dell’Imp. Guglielmo II con Re Umberto in Roma; medaglie maestrevolmente incise l’una e l’altra dal cav. Speranza, incisore-capo di quella R. Zecca.

Dal Comitato promotore, del 1876, pel Monumento a Giordano Bruno in Roma, a mezzo del Dott. Alfredo Comandini, Segretario-Economo del Comitato stesso, un esemplare in bronzo della medaglia fuori commercio, coniata per l’inaugurazione del detto monumento.

Dal medesimo Dott. Comandini, una medaglia in bronzo ed una tessera straniera.

Dal cav. Francesco Gnecchi, alcuni bronzi de’ Tolomei.

Dal conte Avv. Alberto De Moiana, molte monete di Gallieno e di Claudio Gotico.

Dall’incisore Francesco Grazioli, una tessera da lui incisa.

Dal sig. Celestino Mauro, una moneta marocchina.

Dal dott. Cencio Poggi, di Como, una moneta venezuelana.

Dal sig. Federico Johnson, un esemplare in bronzo della medaglia incisa nel suo stabilimento in Milano, dall’incisore Cappuccio, per la inaugurazione del monumento di Garibaldi e delle Cinque Giornate in Como.



Dott. Solone Ambrosoli, Direttore-Proprietario.

Lodovico Felice Cogliati, Gerente responsabile.

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NOTIZIE VARIE





Scoperta di un ripostiglio. — Da una comunicazione del Sig. G. Persiani, gentilmente trasmessaci, togliamo queste informazioni:

In Gessopalena (Prov. di Chieti), nel giorno 13 aprile di quest’anno, un manovale, intento a demolire una muraglia, scopri, rimovendo una pietra, un ripostiglio di monete d’oro, che, in un battibaleno, fa depredato dagli operai circostanti e dai maestri muratori. Non si è potuto accertare il numero effettivo delle medesime, che forse doveva oltrepassare il mezzo migliajo, perchè nessuno ha rivelato, per minaccia di restituzione giudiziaria, la quantità intascata con tanta destrezza e sollecitudine. Il minor numero toccò allo scopritore ed al proprietario della casa, e sono le 70 che qui si enumerano:

Zecchini di Venezia: 1 di Giovanni Delfino, 1 di Antonio Venier, 2 di Michele Zeno, 6 di Francesco Foscari, 2 di Pasquale Malipiero, 3 di Cristoforo Moro, 1 di Andrea Vendramin, 1 di Giovanni Mocenigo, e 4 di Agostino Barbarigo. — 3 zecchini di Rodi del G. M. Daubusson. — Alfonso I d’Aragona, 4 ducatoni d’oro. — Ferdinando I d’Aragona, 3 ducati d’oro. — Federico III d’Aragona, 1 ducato d’oro. — Francesco Sforza, 1 fiorino d’oro. — 38 monete ungheresi.

[p. 428 modifica]La Numismatica all’Esposizione di Parigi. — Dall’amico Cav. F. Gnecchi riceviamo la seguente:

Parigi, 14 luglio 1889.

Caro Ambrosoli,

Partendo pochi giorni sono per l’Esposizione di Parigi, le promettevo una mia lettera numismatica relativamente a quanto vi avrei veduto in fatto di monete; ma io mi illudevo supponendo che alla Esposizione d’Arte antica al Trocadero si fosse fatta una specie di ripetizione di quanto s’era fatto nel 1878.

L’Esposizione d’Arte antica allora era generale e la Numismatica vi aveva una parte importantissima. Vi brillavano parecchie ricchissime collezioni, fra cui principale — almeno per la parte romana — quella del Visconte Ponton d’Amécourt, che potei ammirare nel suo splendido insieme prima che subisse il fato, comune a tutte le collezioni private, e venisse dispersa alla pubblica vendita. In quelle condizioni era possibile una relazione numismatica, che certo avrebbe avuto interesse anche pei lettori della Rivista. Ma la mia aspettativa fu delusa. Al Trocadero v’ha bensì una esposizione e splendida di Arte antica: ma riferentesi esclusivamente agli oggetti da Chiesa. È una esposizione straordinaria nel suo genere, ma nulla v’ha in essa di relativo alla Numismatica.

Non è che nella Galleria delle Arti liberali che alcune vetrine contenenti monete e medaglie attirarono la mia attenzione. Si è voluto esporre, insieme alla storia delle altre arti ed industrie, anche uno specimen dell’Arte monetaria dai suoi primordii fino ai nostri giorni. Il Sig. Feuardent si incaricò di tale campionario ed espose in parecchie vetrine una serie di monete, incominciando dai tempi più remoti, continuando colla monetazione greca poi colla romana e bizantina, e finalmente con un saggio cronologico della monetazione francese per rappresentare l’evo medio e moderno. — Il signor Valton vi aggiunse poi una serie pure cronologica di Medaglie, le quali danno un’idea della sua splendida collezione, aumentata ultimamente pel lascito della Collezione Armand.

Ma se questi saggi possono servire a figurare l’arte del lavoro e il progresso (o regresso) in questo ramo delle arti liberali, non possono certo destare un interesse numismatico, le serie essendo naturalmente troppo ristrette e limitate a quello scopo speciale.

Dolente quindi che la mia lettera numismatica sia riuscita, senza mia colpa, mancata, passo a dichiararmi coll’usata stima ed amicizia,

Devot. ed Affez.
Francesco Gnecchi.




Dott. Solone Ambrosoli, Direttore-Proprietario.

Lodovico Felice Cogliati, Gerente responsabile.

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NOTIZIE VARIE


Medaglisti moderni. — L’egr. Arch. Prof. Alfredo Melani ci scrive:


Milano, 4 novembre 1889.


Caro Sig. Dr Ambrosoli,

Vidi che il ch. sig. Gnecchi Le scrisse una lettera sulla numismatica alla Esposizione di Parigi. Non vidi ancora che alcuno dei Suoi eccellenti cooperatori Le abbia scritto per la Rivista qualche parola sopra le medaglie e le placchette moderne esposte a Parigi nel padiglione delle belle arti.

A me pare che la Sua Rivista potrebbe accennare almeno il nome dei più distinti rappresentanti di quest’arte di far medaglie e placchette, la quale in Francia ha cultori di gran valore.

Disgraziatamente gli appunti presi su quest’arte non sono molti né completi. Tuttavia, fidandomi alle note che ho trovato nel mio taccuino e un po’ alla memoria, mi è venuta la voglia di indicarle due medaglisti moderni superiori agli altri dell’Esposizione, le cui opere mi parvero destinate al successo più alto e legittimo.

Son due francesi il cui nome è noto favorevolmente, già da qualche tempo, nella repubblica dell’arte: sono lo Chaplain e il Boty; davanti i quadri delle cui medaglie io, francamente, non potevo mai saziaimi di guardare. Né potrei con poche parole descriverLe, caro sig. Ambrosoli, la finezza e il gusto di questi due eminenti artisti che, per me, non hanno molto da invidiare agli antichi.

Quest’arte del medaglista — che in Italia ebbe dei cultori sì valorosi — nello Chaplain e nel Roty ha due poderosi campioni.

Già, Ella sa bene che tutta la scultura francese in questa occasione ha, a Parigi, mostrato di nuovo la sua potenza singolare. Il Dallou, il Merciè, — cito a memoria, — il Boucher sono artisti i quali disfidano [p. 591 modifica]sfidano la critica; ma lo Chaplain e il Roty non sono punto da meno.

Anzi essi hanno larghissimamente contribuito al successo recente della scultura di Francia.

E tuttavia né lo Chaplain né il Roty non sono ancora rappresentati al Museo del Lussemburgo dove, in generale, il genio artistico francese è egregiamente onorato.

Ecco, adunque, una dimenticanza alla quale il Governo francese dovrebbe, a parer nostro, rimediare, tanto più che, mentre a Parigi nel Museo del Lussemburgo non vi sono saggi di medaglie dello Chaplain e del Roty, nel Museo di Orléans, grazie alle cure del direttore sig. Marcille, figura un quadro contenente delle bellissime medaglie del Roty, alle quali faranno seguito, si spera, le medaglie dello Chaplain.

Le sarò grato se farà un posticino alla presente lettera nella Sua pregiata Rivista, e intanto me Le confermo come sempre:

Dev.mo
Alfredo Melani.

Premio Girotti. -— Nel Concorso di fondazione Girotti, presso la R. Accademia di Belle Arti in Milano (da noi annunciato nel fasc. II di quest’anno), il premio di L. 500, prestabilito per una medaglia in metallo eseguita nel decennio, fu conferito all’incisore Luigi Broggi di questa città.

Moneta coloniale. — Vari giornali avevano riferito la notizia che nella zecca di Roma fosse già incominciata la coniazione della moneta coloniale destinata ai possedimenti italiani in Africa.

Da informazioni che dobbiamo alla cortesia dell’egr. sig. Cav. Ettore Conti, Direttore di quella R. Zecca, ci risulta che la notizia è inesatta, quantunque, in previsione appunto di una possibile emissione di tale moneta, si stiano preparando alcuni progetti di conii.

La Svizzera ha posto in circolazione già da qualche tempo i suoi scudi da 5 lire di nuovo tipo.

Nuovi doni al Gabinetto Numismatico di Brera:

Dal Comitato per la solennizzazione del 25 Anniversario della fondazione del Politecnico Milanese da parte degli [p. 592 modifica]ex-Allievi, un esemplare in argento della grande medaglia stata offerta in tale occasione al Prof. Francesco Brioschi.

Dal Consiglio Direttivo della Società Italiana di Elettricità in Milano, un esemplare in bronzo della medaglia stata recentemente coniata per incarico della Società stessa, a scopo di ricordo pei Soci e di premio d’incoraggiamento.

Dal Dott. Cav. Luigi Frati, di Bologna, un esemplare della medaglia a Guid’Antonio Zanetti.

Dal Dott. Cav. Elia Lattes, le impronte di una rarissima medaglia del Cinquecento, mancante al Gabinetto braidense, ed un libro di numismatica.

Dal sig. Enrico Phillips Jr., di Filadelfia, una interessantissima collezioncella di monete rare, prove di zecca, tessere, e curiosità numismatiche diverse, dell’America del Nord.




Note