Rime di diversi in lode e in morte di Gaspara Stampa/XIV

Giorgio Benzone

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XIII XV

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XIV

Di Giorgio Benzone.

     Ben è d’alta vaghezza il mondo scarco,
poi che spento Anassilla ha morte rea,
che sol col canto e con le luci fea
a’ giri eterni ed a’ lor lumi incarco.
     Spegni, Amor, la tua face, e rompi l’arco,
perché, chiusi quegli occhi onde s’ardea,
sparita una sí vera immortal dea,
ch’i cori n’impiagava a stretto varco,
     pòi dir che sei rimaso solo e inerme,
sole e inermi le suore al puro argento
di Castalia, or ch’è svelto il lor bel germe.
     Chi vedrá piú bellezza, o udrá concento
dolce od alma? Ahi terrene cose inferme,
non sí, qual voi, fugace è l’aura e ’l vento.