Ad un amico, cui non sa lodare come vorrebbe

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Baldassarre Stampa - Rime (XVI secolo)
Ad un amico, cui non sa lodare come vorrebbe
XXIX XXXI

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XXX

Ad un amico, cui non sa lodare come vorrebbe.

     L’alto, felice e raro vostro ingegno,
che frutti sí mirabili produce,
e le tante virtuti, onde traluce
la grazia, di che il ciel vi fece degno,
     m’han preso sí ch’a riverirvi io vegno;
e del pensier quella mia poca luce
ad inchinarvi ognor sí mi conduce,
come di questa etá vero sostegno.
     E, se le forze e ’l mio poter infermo
di quell’alto desio gissero a paro,
che sempre a dir di voi m’invoglia ed ange,
     vi farei contra morte e ’l tempo schermo;
e ’l vostro nome eterno, illustre e chiaro,
cantando, renderei dal Tago al Gange.